«Non era in un centro del Cinformi l'uomo arrestato per droga»

Non c’è nessun legame tra l’uomo arrestato a Trento perché trovato in possesso di sostanze stupefacenti e alloggiato in una struttura a Gardolo e il sistema di accoglienza dei richiedenti protezione internazionale

Non c’è nessun legame tra l’uomo arrestato a Trento perché trovato in possesso di sostanze stupefacenti e alloggiato in una struttura a Gardolo e il sistema di accoglienza dei richiedenti protezione internazionale coordinato dal Cinformi.
Lo assicura la Provincia, che spiega di aver condotto, dopo il fatto, un’analisi approfondita degli elenchi dei richiedenti asilo accolti sinora in Trentino. «Tale cittadino tunisino non risulta peraltro essere stato inserito, nemmeno in passato, nel sistema di accoglienza straordinaria così come in quella ordinaria», afferma Piazza Dante in una nota.

D’altra parte la condizione di clandestinità  non è compatibile con la permanenza dei migranti nei percorsi di accoglienza dei richiedenti protezione internazionale.

«Si ribadisce - continua la nota - che viene prestata la massima attenzione da parte della Provincia e dell’intera rete dell’accoglienza ad ogni comportamento che possa arrecare danno alla comunità. Un impegno che ha già consentito di individuare e isolare soggetti devianti e quindi incompatibili con un percorso di accoglienza e solidarietà.
L’azione di prevenzione si concretizza attraverso uno stretto dialogo con le forze dell’ordine, alle quali viene prontamente segnalato ogni episodio sospetto con riferimento sia ai luoghi di prima accoglienza, sia agli appartamenti sul territorio. Un capillare monitoraggio della presenza dei richiedenti protezione internazionale che intende garantire serenità alla comunità che accoglie, ma anche ai migranti che rispettano le regole e che, sempre più numerosi, esprimono gratitudine attraverso l’impegno nel volontariato al servizio della comunità».
 

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