Altra Trento: «Violenza fascista bisogna chiudere Casa Pound»

«Il primo punto del nostro programma in campagna elettorale per le comunali del maggio 2015 era antifascismo e, nell’esporre le ragioni del nostro schierarci contro i nuovi e vecchi fascismi, chiedevamo pubblicamente la chiusura di casa Pound».

Lo afferma in una nota Antonia Romano (Altra Trento a sinistra) in riferimento all'episodio di violenza di sabato notte per il quale è stato denunciato Filippo Castaldini, responsabile di Casa Pound nel capoluogo.

«Abbiamo fatto anche richiesta - prosegue - alla presidente della circoscrizione Oltrefersina della città di Trento di non concedere spazi pubblici ad associazioni afferenti a CasaPound e sostenitrici delle politiche del criminale Assad. La nostra richiesta è caduta nel vuoto e CasaPound ha avuto a Trento a disposizione la sala della circoscrizione per una serata sulla Siria. Oggi più che mai, leggendo la cronaca, chiediamo la chiusura di CasaPound a Trento, l’intervento ufficiale e pubblico del sindaco Andreatta a condanna dei fascismi e dell’episodio di grave violenza fascista di cui è stato vittima un  noto attivista antifascista e antirazzista».

«I fascisti trentini - conclude Romano - sono stati colti con le “mani sul coltello” e non possono più negare il loro coinvolgimento in episodi di efferata violenza. Invitiamo le persone democratiche e antifasciste della città a unirsi al nostro sdegno e alla nostra richiesta di chiusura di CasaPound e di condanna dei fascisti, delle fasciste, ma anche di tutti coloro che, avendo cariche istituzionali, non hanno mai preso posizione tradendo i valori della nostra Costituzione».

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