Un trentino su due vorrebbe la cremazione

Nuova apertura dell'associazione Socrem, l'ente trentino per la cremazione, alle giovani generazioni, con progetti di sensibilizzazione al tema delle esequie, della dignità nei luoghi funerari e del rispetto del dolore per la perdita dei propri cari nella scuole. Lo ha proposto ieri il neoeletto presidente Carlo Cristellotti durante l'assemblea dei soci convocata per eleggere il nuovo consiglio direttivo di un'organizzazione - l'unica presente a livello locale dove è possibile depositare le disposizioni per il proprio funerale - che conta più di 8mila iscritti in tutto il territorio provinciale. «I giovani - sostiene Cristellotti - devono essere coinvolti, affinché comprendano appieno le dinamiche economiche strettamente connesse al decesso delle persone, con costi che poi incidono su tutta la collettività.

Inoltre, è opportuno iniziare a parlare ed a fare cultura sulla morte, un argomento che suscita ancora troppo pudore all'interno della nostra società».

La necessità di estendere la riflessione sul termine ultimo della vita umana emergerebbe in funzione della vasta richiesta da parte della popolazione della cremazione. Stando ai dati fornitici ieri, un trentino su due, al posto della tradizionale inumazione, sceglierebbe infatti di essere incenerito. La percentuale supererebbe il 60% in alcune zone quali l'Alto Garda.

L'associazione ha sollevato qualche preoccupazione sul prolungarsi del contenzioso sull'appalto per la costruzione del nuovo tempio crematorio di Trento, approdato al Consiglio di Stato dopo che il Tar si è espresso a favore del Comune. Sul tema si quindi è auspicata una rapida soluzione.
Assieme a Cristellotti, l'assemblea ha riconfermato ieri l'intero direttivo uscente.

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