Pesticidi, in Trentino arrivano norme più severe che nel resto d'Italia

Un patto per allontanare la chimica dai frutteti e vigneti del Trentino e per aumentare ulteriormente la qualità dei suoi prodotti. È quello che la Provincia autonoma di Trento, tramite gli assessori all'agricoltura Michele Dallapiccola, alla salute Luca Zeni e all'ambiente Mauro Gilmozzi, ha firmato oggi con l'Associazione Produttori Ortofrutticoli Trentini (APOT), il Consorzio Vini del Trentino, la Fondazione Edmund Mach, l'Azienda provinciale per i servizi sanitari e l'Agenzia provinciale per la protezione dell'ambiente.

L'accordo si accompagna alla delibera che recepisce le misure fissate dal PAN (Piano di azione nazionale) per l'impiego sostenibile di tali prodotti nelle aree frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili, in attesa dell'adozione - prevista dalla Legge di stabilità provinciale e che avverrà entro il mese di aprile - del regolamento per l'utilizzo dei prodotti fitosanitari sul territorio provinciale.

«Il regolamento - spiega l'assessore Dallapiccola - prescriverà misure idonee a mitigare i rischi d'inquinamento e a tutelare aree specifiche del territorio, definirà non solo orari e distanze dei trattamenti ma tradurrà sul campo, grazie anche al protocollo d'intesa oggi sottoscritto, l'impegno dei produttori ad attivare forme permanenti di collaborazione al fine di sviluppare, promuovere ed intensificare la ricerca applicata per ridurre ulteriormente gli impatti ambientali e sociali connessi all'utilizzo dei prodotti fitosanitari, attraverso mezzi alternativi anche innovativi, riducendo dosi e principi attivi, utilizzando tecniche e attrezzature in grado di ridurre al minimo la dispersione nell'ambiente».

La delibera di recepimento del Piano nazionale, per altro, lascia liberi i Comuni trentini di stabilire, nei loro regolamenti, disposizioni più restrittive. 

 

 

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