La mappa dei Comuni che vietano i «botti»

Negli ultimi due giorni sono molti i Corpi dei volontari che hanno diffuso un appello a non usare neanche le «lanterne volanti» cinesi che negli ultimi anni hanno preso piede

All'ultimo momento, ed in ordine sparso, ieri altri sette Comuni del Trentino hanno adottato ordinanze di divieto assoluto per fuochi, petardi e razzi pirotecnici. Sono così oltre 40 i sindaci che hanno detto «no», visto anche il perdurare dello stato di assoluta siccità. Già da alcune settimane, i vigili del fuoco volontari e permanenti del Trentino sono in stato di allerta rafforzata, perchè si teme che i festeggiamenti di stanotte possano dare il via ad altri roghi. E negli ultimi due giorni sono molti i Corpi dei volontari che hanno diffuso un appello a non usare neanche le «lanterne volanti» cinesi che negli ultimi anni hanno preso piede.

Come l'Unione distrettuale di Mezzolombardo che ha scritto su facebook: «Cari concittadini, come saprete molte amministrazioni comunali hanno fatto delle ordinanze che vietano l'uso di petardi, accensione di fiamme libere, fuochi d'artificio e lampade cinesi. Sopratutto quest' ultime sono molto pericolose per l'innesco di incendi anche a lunga distanza, spesso basta poco vento per deviare la fiamma e far bruciare il filo che sostiene il dardo di fuoco, facendo di fatto perdere quota alla lanterna che cade sul terreno ancora con la fiamma accesa. Spesso inoltre questa provoca incendi anche con la caduta delle sole ceneri che contengono ancora braci. Soprattutto in un periodo cosi secco. Per questo motivo ti chiediamo un aiuto: ricordati che un incendio provoca molti danni, all' ambiente, economici per lo spegnimento. Ama il tuo territorio, ama i tuoi pompieri».
Ricordiamo quindi i provvedimenti: vige l'ordinanza provinciale firmata dal presidente Ugo Rossi che vieta l'utilizzo di botti, petardi e fuochi artificiali in tutto il territorio ma solo nelle aree extraurbane, dando libertà a ogni sindaco di decidere per la propria città o paese. A Trento c'è solo un «invito» a non usarli. A Rovereto la giunta lascia libertà di sparare i fuochi.

Ecco invece i Comuni che hanno deciso per il divieto: in Vallagarina a Terragnolo, Volano, Besenello, Nomi, Vallarsa, Calliano, Pomarolo; in Giudicarie-Rendena a Preore, Brione, Pelugo, Bondone, Vigo Rendena, Pieve di Bono, Storo, Valdaone, Condino, Comano, Fiavè, Bleggio Superiore, Castel Condino, Pinzolo, Madonna di Campiglio e a Pelugo; in val di Non e val di Sole a Cis, Predaia, Ton, Rabbi, Terzolas, Terres, Caldes, Tassullo; in Primiero a Mezzano, Siror, Tonadico; in Valsugana a Levico, Calceranica, Ivano Fracena, Novaledo e Tenna; in val di Fiemme e val di Fassa a Cavalese, Castello Molina di Fiemme, Vigo di Fassa, Pozza e Moena; in Rotaliana Andalo e in Valle dei Laghi Calavino, Lasino e Cavedine. Ieri si sono aggiunti Civezzano, Bedollo, Cles, Nave San Rocco, Bocenago e Tenna.

Infine un invito: anche se nel vostro Comune non è vietato, evitate i botti, che spaventano gli animali domestici e selvatici. È una scelta di civiltà.

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