In tangenziale a 180 km orari ma la multa viene annullata

Buone notizie per gli aspiranti ferraristi che si esercitano a sfrecciare in tangenziale (un po' meno per la polizia municipale chiamata a reprimere pericolosi eccessi di velocità al volante). Il Tribunale di Trento ha infatti annullato una multa inflitta ad un automobilista che correva a 179 chilometri orari, il doppio del limite di velocità. La sentenza, depositata martedì, potrebbe avere un forte impatto anche per il futuro: per rispettare il Codice della Strada su un' arteria a doppia corsia non basta infatti che la pattuglia sia visibile e che un cartello a distanza adeguata avvisi dei controlli. Occorre che l'avviso sia ben visibile anche agli automobilisti che si trovano in corsia di sorpasso. Dunque ci devono essere due cartelli, uno a sinistra e l'altro a destra.

La causa civile è destinata a far discutere. Intanto l'automobilista, difeso dall'avvocato Matteo Pallanch, incassa una vittoria che appariva per nulla scontata. Le implicazioni sono molteplici. Da un lato l'automobilista salva in extremis 10 punti della patente ed evita una multa-salasso da 822 euro. Dall'altro il Comune potrebbe essere costretto a ripensare le modalità di verifica della velocità dei veicoli che percorrono la tangenziale e più in generale le strade a doppia corsia di marcia. 

Il casus belli risale all'8 aprile dell'anno scorso. Immaginiamo che quel giorno l'automobilista avesse una fretta indiavolata visto che a bordo della sua Audi A3 correva a tutta birra. Il telelaser piazzato sulla statale 12 del Brennero al chilometro 373 (siamo all'altezza del «Marinaio») rilevò 179 chilometri orari. Il Vettel nostrano venne subito fermato e sanzionato per eccesso di velocità nella sua forma grave (oltre 60 km orari rispetto al limite consentito). Oltre alla maximulta e alla perdita dei punti, veniva sospesa anche la patente. Era una botta che avrebbe annichilito chiunque, ma non il conducente della Audi. Questi infatti faceva inserire nel verbale il fatto che il segnale che annunciava i controllo di velocità era posizionato solo sulla corsia di destra. Era il "Cavallo di Troia" che in seguito ha permesso all'avvocato Pallanch di ottenere dal Tribunale l'annullamento del verbale e delle relative sanzioni. 

In primo grado il giudice di pace aveva respinto il ricorso: «La velocità rilevata di oltre 60 km il limite consentito per quella sede stradale - si leggeva in sentenza - non consentono margini di apprezzamento delle doglianze esposte». Caso chiuso? Niente affatto. Nel ricorso in appello la difesa dell'automobilista ha sostenuto, indicando come prove le foto fatte dalla stessa polizia locale, che il segnale che annunciava i controlli di velocità non fosse visibile come prescritto dall'articolo 142, comma 6 bis del Codice della Strada. Secondo il legale per essere rispettosi della norme i cartelli avrebbero dovuto essere due. Argomento accolto dal giudice Roberto Beghini che in sentenza sottolinea come «trattandosi di carreggiata a doppia corsia, i cartelli dovevano essere due, precisamente uno a destra ed un altro a sinistra della stessa carreggiata in quanto un automobilista in fase di sorpasso, come lui, non sarebbe stato in grado di vedere il cartello posto sulla destra della carreggiata essendo coperto dal veicolo sorpassato».

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