A Borgo un museo per ospitare memorie e oggetti di De Gasperi

Un museo interamente dedicato ad Alcide De Gasperi da realizzarsi a Borgo Valsugana e dove esporre parte dell’archivio ma anche della vita privata (specialmente dei giorni di riposo in val di Sella) del grande statista trentino.
A 61 anni dalla morte del presidente del Consiglio che ha iniziato la ricostruzione dell’Italia dopo il disastro della seconda guerra mondiale l’idea è della figlia Maria Romana, che nei giorni scorsi ha incontrato il presidente della Provincia Ugo Rossi per presentargli la sua «offerta».

Maria Romana De Gasperi, in questi giorni in ferie nella casa di famiglia a Sella, sopra Borgo Valsugana, avrebbe infatti deciso di mettere a disposizione della collettività quella parte dell’archivio privato del padre che non è stata ancora esposta nel museo di Pieve Tesino, ospitato nella casa dove il padre nacque nel 1881. La decisione della figlia maggiore dello statista di donare la collezione a Borgo quale segno della riconoscenza di De Gasperi nei confronti del paese di origine della moglie, Francesca Romani, e di cui si sentiva egli stesso cittadino.

A fare da tramite tra la signora De Gasperi e la Provincia è stato il consigliere provinciale Claudio Cia, originario di Borgo. Il quale, nelle scorse settimane, è stato invitato in valle di Sella nella casa dove lo statista trentino trascorreva le vacanze (e dove morì il 19 agosto 1954) e messo al corrente delle volontà della figlia maggiore. «La signora - spiega Cia - ci ha raccontato il desiderio del padre di lasciare un segno forte della sua presenza a Borgo, paese nel quale, pur essendo originario del Tesino, lui si sentiva effettivamente di casa».

Tra gli oggetti della collezione da esporre c’è una delle tre copie della Costituzione italiana con le firme autentiche del presidente della Repubblica Luigi Einaudi, del presidente del Consiglio Alcide De Gasperi e dell’allora segretario generale del Quirinale, e poi note, carteggi, scritti dello statista trentino, ma pure oggetti più personali come la piccozza che lo accompagnava nelle escursioni in montagna, fotografie dei momenti di relax in famiglia, gli occhiali, una scrivania, il telefono installato in val di Sella e collegato direttamente con palazzo Chigi a Roma.

Nella riunione dell’altro giorno è stato fatto un accenno alla location che potrebbe ospitare il museo: il vecchio palazzo Fusio - Limana. Potrebbe essere il contenitore ideale, ma servono interventi interni per sbarrierare gli accessi, realizzare gli impianti. Per questo il Comune ha chiesto l’intervento della Provincia.

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