Vandalismi, sospetti sull'orso Ma le foto incastrano il vicino

Immaginava di vedere comparire un orso, invece la fototrappola installata nel campo per capire chi avesse fatto franare i sassi del muro, ha immortalato un uomo. Incastrato dai filmati, un 42enne trentino, ora imputato per danneggiamento

Immaginava di vedere comparire un orso, invece la fototrappola installata nel campo per capire chi avesse fatto franare i sassi del muro, ha immortalato un uomo. Incastrato dai filmati, un 42enne trentino, ora imputato per danneggiamento. La vittima, assistita dall’avvocato Giuliano Valer, scoperto l’autore, ha sporto denuncia e si costituirà parte civile.

I fatti approdati in tribunale, dove nei prossimi giorni si aprirà il processo, prendono le mosse da una serie di strani episodi iniziati nel 2012, anno in cui la vittima ha acquistato una particella fondiaria in un paese del Bondone per ampliare la sua proprietà. Come ricostruito nella denuncia del luglio 2014, da subito, nella proprietà si sarebbero verificate una serie di circostanze spiacevoli, a partire dalla comparsa di sterpaglie e rami sulla strada poderale di accesso, ma anche nel terreno sottostante.

All’inizio il proprietario si è limitato a rimuovere il materiale. Il sospetto che potesse trattarsi del dispetto di qualcuno è diventata più forte quando sono spuntati pure filo spinato, con vari episodi di foratura delle gomme e perfino teste di bambola mozzate dal sapore intimidatorio. Ma l’uomo non aveva prove sul possibile autore dei vandalismi. Nel frattempo la vittima ha continuato a trovare sassi e  cumuli di rami lungo la strada:per arrivare al fondo doveva così rimuovere ogni volta quegli ostacoli, comprese strisce bianche e rosse, che però tornavano puntualmente a fare capolino sulla via di accesso.

A preoccupare il proprietario erano soprattutto i ripetuti crolli del muro a secco che delimita il fondo e che confina con la strada comunale. Crolli che, dal Natale del 2013, si sono ripetuti ogni giorno. Ma a quel punto, nella testa del denunciante, ha iniziato a farsi strada anche il dubbio che, almeno una parte dei danni, potesse essere stata causata dal passaggi di animali, in particolare dell’orso, in cerca di cibo. E così l’uomo ha deciso di posizionare nel suo campo delle fototrappole, videocamere che si attivano con il movimento e che, da tempo, vengono utilizzate per monitorare i plantigradi.

Come prevede la legge la presenza dei sofisticati dispositivi a infrarossi è stata segnalata da cartelli. Nel frattempo, il rinvenimento di alcuni sassi del muro in una strada sottostante, ha trasformato il sospetto del proprietario in certezza: i massi erano stati gettati da qualcuno. La conferma è arrivata dalla visione dei filmati dove, secondo l’accusa, l’imputato - a quanto pare infastidito dal transito del vicino - era immortalato mentre, con fare guardingo, si avvicinava al muretto ed estraeva i sassi lasciandoli precipitare sulla strada. Con il pericolo, viene denunciato, di colpire qualche vettura in transito o di causare smottamenti. Altre pietre sono invece state scagliate in altre proprietà. Per la vittima non ci sono dubbi su chi sia l’autore dei vandalismi e anche la procura è giunta alla stessa conclusione, procedendo con il decreto di citazione a giudizio. La vittima, come detto, si costituirà parte civile attraverso l’avvocato Valer chiederà un risarcimento per i danni.

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