Brave in italiano e bravi in matematica: le differenze di genere a scuola

di Marica Viganò

A scuola siamo bravi. Addirittura i migliori del Belpaese in italiano (in terza media e seconda superiore), ed in matematica (in quinta elementare). Merito dei ragazzi che ci mettono tutto il loro impegno e, evidentemente, anche degli insegnanti che sanno far amare le proprie materie. La scuola trentina brilla nel panorama della didattica italiana e raggiunge risultati d'eccellenza in tutti i cicli, mettendo anche in evidenza un «luogo comune» che, alla luce del rapporto Invalsi 2015, è ben di più di un'opinione diffusa riguardo alle materie: le femmine si distinguono in italiano, i maschi in matematica.

Il motivo? «I ragazzi generalmente sono più portati per una scelta selettiva: si iscrivono allo scientifico e approfondiscono quel tipo di materie rispetto ad altre. Le ragazze invece, essendo generalmente più diligenti, distribuiscono le loro energie e risorse su più discipline» evidenzia Alberto Tomasi, ex dirigente del liceo scientifico Da Vinci, neo pensionato - Non ne faccio comunque una questione di genere. È vero che statisticamente questo dato è ripetuto negli anni, ma il risultato positivo nelle materie dipende da tanti elementi, dal rapporto dello studente con la disciplina per cui può avere una predisposizione, un'attitudine. Poi ci sono altri elementi di contesto, ad esempio chi insegna e come insegna. Il dato è legato anche alla maturità degli adolescenti, con le ragazze che hanno interessi maggiori rispetto ad una cultura a 360 gradi e arrivano più tardi ad una specializzazione, mentre i ragazzi si orientano verso determinate materie, fanno una scelta selettiva». 

Per un altro dirigente ora in pensione, Flavio Dalvit ex preside dello scientifico Galilei, una certa «superiorità» dei maschi per quanto riguarda i risultati in matematica ci sarebbe. «Da docente (Dalvit ha insegnato per 24 anni matematica e fisica, ndr) avevo la percezione che maschi e femmine si equivalessero, ma vedendo i risultati delle prove Invalsi e delle olimpiadi di matematica, fisica e informatica, la prevalenza maschile è schiacciante» evidenzia. «Non so se si possa parlare di predisposizione. Ciò che ho notato sia durante gli esami di maturità che durante le olimpiadi è che i ragazzi, se durante l'anno scolastico sono meno diligenti delle ragazze,  quando arriva il momento riescono a concentrare le energie. Li paragonerei ad un calciatore, Paolo Rossi: non era un uomo squadra, ma arrivavano tre palle e faceva tre gol, era il realizzatore, in qualche modo un opportunista. Anche i ragazzi tendono a dare la zampata al momento giusto, anziché procedere con la costanza di rendimento».

«Sensazioni» che vengono confermate dai dati. Per le primarie (le elementari), in provincia di Trento gli alunni maschi della classe seconda hanno raggiunto 203 come media in italiano e 211 come media in matematica, mentre le femmine 206 sia in italiano che in matematica su una media italiana di 200. Femmine più brave in italiano e maschi migliori in matematica anche nella classe quinta: i ragazzi raggiungono il lodevole risultato di 217 in matematica a fronte di 204 in italiano, mentre le ragazze hanno ottimi risultati in entrambe le materie (208 italiano e 209 matematica). Per quanto riguarda la scuola secondaria di primo grado, nelle classi terze (le «vecchie» medie) permane la differenza di genere: in italiano le femmine battono i maschi 213 a 205, ma in matematica il risultato si ribalta con 208 per le ragazze contro i 216 dei compagni di classe. Il divario si acuisce nelle seconde classi della secondaria di secondo grado (scuola superiore): maschi e femmine raggiungono risultati eccellenti, con i ragazzi che toccano la soglia di 228 in matematica (214 le ragazze) e le compagne che raggiungono l'ottimo risultato di 222 in italiano, contro 215 dei maschi.

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