Fido in coda per un posto al canile

di Stefano Piffer

In Italia, in estate, l'abbandono di animali domestici raggiunge punte massime del 25-30 per cento, per un numero totale di 50 mila cani e 80 mila gatti «scaricati» dai propri padroni. In provincia di Trento, il fenomeno è contenuto, ma non assente. Dall'inizio della bella stagione, e quindi da un mese a questa parte, sono quindici i cani arrivati al canile di via delle Bettine, cinque dei quali senza microchip. Questi ultimi, non essendo stati richiesti da nessuno, lasciano presupporre un abbandono.

Al di là dell'assenza di coscienza nel lasciare un cane legato al guardrail, magari guardandolo diventare sempre più piccolo dallo specchietto retrovisore dell'auto mentre si sfreccia verso le agognate vacanze, l'abbandono, oltre a essere un reato, è anche una questione economica. Ogni cane che viene portato in canile costa alla collettività non meno di mille euro all'anno. «Il costo sociale di un cane è elevato - conferma Francesca Brentel, una delle referenti del canile di Trento -. Ci sono i costi relativi al mantenimento, quindi il cibo, ma anche quelli legati all'accudimento e alla cura. Sotto il profilo sanitario c'è tutta una serie di test da effettuare per verificare patologie particolari, oppure per curare le malattie classiche che possono essere contratti dagli animali. E sono analisi molto costose. Senza contare poi il costo della sterilizzazione che viene normalmente praticata».

Per quanto riguarda il Trentino, i cuori di pietra non sarebbero tanto i residenti quanto i visitatori. «Il fenomeno che notiamo con maggiore frequenza è che gli abbandoni vengono effettuati per turismo. Persone che portano il cane in vacanza e poi lo lasciano sul nostro territorio, prima di arrivare a destinazione. La cosa la si desume dal fatto che gli animali vengono ritrovati spesso nelle aree di sosta dell'Autobrennero ed è evidente che le persone abbiano deciso di sbarazzarsene».

Qual è il mese in cui si verifica il maggior numero di abbandoni? «Agosto. Alla fine dell'estate, in Trentino, registriamo circa 25 abbandoni. Attualmente il numero di animali ospitati oscilla fra i 45 e i 55. Dopo l'estate, incrementa».
Di qui, l'importanza di evitare di arrivare a questa odiosa pratica ed essere consapevoli che un cane necessita di cure quotidiane. Non è il peluche carino e divertente che dopo qualche settimana diventa il fastidio che vuole uscire tre volte al giorno oppure che deve essere «sistemato» alla vigilia delle vacanze. Il canile può fare la sua parte, informando ed indagando sulla composizione famigliare o sulla tipologia di abitazione, prima di aprire le porte a Fido. Ma se non interviene il buonsenso, ogni pratica preventiva rischia di essere inutile.

Infine, novità per quanto riguarda la nuova sede del canile? Da progetto urgente per lasciar posto alla tangenziale, si è arrivato a uno stand-by che dura da anni.
«Stiamo ancora aspettando che il Comune ci dica qualcosa. Intanto siamo ancora qui» conclude Brentel.

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