A processo per stalking per 171 telefonate mute alla ex

Inquietante. Non ci sono altri aggettivi per descrivere la situazione in cui si è trovata una donna della val di Sole il cui telefono tra il luglio e il novembre del 2014 squillava a tutte le ore. Chi era all’altro capo della linea? Non si sa, o meglio si ipotizza che fossero telefonate fatte dall’ex fidanzato ora imputato per stalking. Di certo c’è che il misterioso molestatore era muto come un pesce. Il telefono suonava, ma dall’altra si sentiva solo un respiro. Nonostante la donna, ovviamente impaurita e infastidita per quella invasione costante nella sua sfera personale, cercasse di stanare il molestatore questo restava rigorosamente in silenzio. Anche il numero del chiamante veniva ovviamente nascosto.

Ora imputato per atti persecutori è un quarantenne della val di Non. È accusato di essere l’autore di 171 telefonate mute. Attraverso «condotte reiterate - si legge sul capo di imputazione - molestava la sua ex fidanzata in modo da cagionarle un perdurante stato di ansia e da costringerla a cambiare alcune abitudini».  Per un po’ la donna aveva sopportato, ma quelle chiamate diventavano sempre più inquietanti: arrivavano spesso nel cuore della notte e dall’altra parte c’era sempre il solito individuo silenzioso che respirava. Per evitare di essere svegliata di soprassalto la donna fu costretta a silenziare il telefono. Dopo qualche settimana  si decise a presentare denuncia ai carabinieri contro ignoti. Nel corso delle indagini, probabilmente acquisendo i tabulati telefonici, i militari  hanno identificato il presunto molestatore: si tratterebbe dell’ex fidanzato che evidentemente non aveva accettato di buon grado la fine del rapporto sentimentale. Ora in teoria rischia la reclusione da sei mesi a cinque anni.

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