Lasciò a casa i due figli più piccoli, mamma assolta dall'accusa di abbandono

Sei figli e un marito che, per lavoro, era fuori casa per tutta la settimana. Quello di essere una madre impegnata allo stremo delle forze non è un’attenuante prevista dal nostro codice penale, ma ha pesato nel procedimento che vedeva una mamma imputata per abbandono di minore. Un “abbandono” durato pochi minuti, dettato dalla necessità di accompagnare i bambini più grandi a cscuola, che si traduce in un’imprudenza, non in un reato. La donna infatti è stata assolta dal giudice Carlo Ancona al termine di un processo con rito abbreviato.

La donna aveva un problema comune a tutte le mamme: incastrare gli orari dei figli. Un problema in questo caso aggravato dal numero di bambini da accudire - sei - e dalla mancanza di altri appoggi con il marito via per lavoro e la famiglia lontana.E così la donna si era arrangiata come meglio poteva per riuscire ad accompagnare i quattro figli alla scuola elementare del paese. Li aveva caricati in auto, lasciando a casa le due bimbe più piccole, di 1 e 3 anni, contando probabilmente sul fatto che dormissero. Il tempo di andare da casa alla scuola elementare del paese: pochi minuti, ma tanto era bastato alla più grande per arrampicarsi sul balcone e cadere. Le conseguenze avrebbero potuto essere gravissime, forse anche mortali. Per fortuna, invece, la piccola se la cavò con lievi lesioni e una prognosi di una decina di giorni. Ma schivata la tragedia, sono comunque arrivate le grane giudiziarie.

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