Fravezzi al Ministro Gentiloni «Muoversi per salvare Stivor»

«Sollecito il Governo italiano ad intervenire presso le autorità bosniache per sostenere le ragioni degli italiani di Stivor e difendere i loro diritti di minoranza storicamente lì residente e la loro identità. Se attuata, la ridefinizione dei confini catastali voluta dagli amministratori locali, avrebbe non solo gravi conseguenze pratiche per gli italiani di Stivor, bensì metterebbe seriamente a rischio l’esistenza di questa popolazione di origine trentina».

Questo il testo dell’interrogazione con cui il senatore trentino Vittorio Fravezzi, vicepresidente del Gruppo «Per le Autonomie», chiede al Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni di attivare la diplomazia per scongiurare l’«accerchiamento» che sta subendo il piccolo paesino della Bosnia Erzegovina fondato nel 1882 da emigranti valsuganotti.

A Stivor, che si trova nel comune di Prnjavor, si è tenuta lo scorso 21 un’assemblea pubblica sulla ridefinizione dei confini catastali alla presenza di oltre 200 persone e con la partecipazione del sindaco e dei tecnici del comune. Mentre gli amministratori locali sostengono che la modifica dei confini della località sia un «atto dovuto» e inderogabile e che si tratti di una procedura essenzialmente tecnica che non avrà alcune conseguenze dal punto di vista pratico, la popolazione sostiene che sia, invece, un atto tutt’altro che neutro soprattutto sotto il profilo politico poiché riguarda - tra tutti i paesi inclusi nel comune di Prnjavor - esclusivamente quello di Stivor con conseguenze anche pratiche non indifferenti.

«La popolazione locale teme, infatti, che sia in corso il tentativo di negare in qualche modo l’esistenza stessa di una comunità italiana locale o perlomeno di negarne la legittimità - spiega Fravezzi. - La riduzione dell’estensione territoriale di Stivor si inserisce nel processo, in atto da tempo, volto a stroncare ogni aspirazione degli stivorani ad una propria, limitata, autonomia amministrativa per arrivare, in ultima istanza, a cancellare l’esistenza stessa della località».

«Per quel che riguarda le conseguenze pratiche, molte persone dovrebbero modificare i propri documenti, a causa del cambio di denominazione dei loro luoghi di nascita e di residenza, fatto che andrebbe a toccare un tasto molto delicato come quello dell’identità e dell’appartenenza, tanto più lacerante per persone che hanno vivo il significato di possedere una propria identità in un contesto complesso come quello bosniaco».

La comunità italiana di Stivor esiste da 130 anni ed ha sempre convissuto pacificamente nel contesto locale inserendosi positivamente nella vita civile, economica e sociale della regione dando un importante contributo sotto il profilo culturale e delle relazioni tra Italia e Bosnia. A Stivor la Provincia di Trento, attraverso l’Associazione trentini nel mondo, ha realizzato importanti interventi di cooperazione in quest’area e nell’intero comune di Prnjavor come, ad esempio, il cofinanziamento dell’acquedotto potabile destinato a servire 2.700 famiglie nella regione settentrionale del comune.

Fravezzi sollecita, pertanto, il Governo ad intervenire per evitare una progressiva riduzione territoriale. «La paventata cancellazione della località di Stivor dalle mappe della regione costituirebbe una dolorosa negazione di una storia che, seppur con difficoltà, ha legato due territori tra loro lontani con vincoli di amicizia e di reciproco sostegno», ha tenuto a sottolineare il senatore che trova sconcertante la scelta del comune di Prnjavor di ridimensionare l’estensione territoriale di Stivor in quanto non produrrebbe alcun effetto pratico migliorativo rispetto al mantenimento dello status quo, tanto per la comunità serbo-bosniaca quanto per quella italo-bosniaca.

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