Si suicida un detenuto a Milano gli agenti esultano

L'ira del ministro della Giustizia

«Esultare per la morte di un detenuto è cosa vergognosa. Il suicidio in carcere è sempre, oltre che una tragedia personale, una sconfitta per lo Stato. E ci vuole rispetto umano e cristiano ancor prima di quello istituzionale». Lo dichiara Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe, commentando i messaggi apparsi su social network («Uno in meno», «Consiglio di mettere più a disposizione corde e sapone») dopo il suicidio di un detenuto romeno condannato all'ergastolo e recluso a Milano Opera.

«Chi ha dato dimostrazione della sua stupidità ed insensibilità se ne assumerà le responsabilità - dice ancora Capece - Quel che è certo è che non rappresentano affatto le donne e gli uomini del Corpo Polizia Penitenziaria che ogni
giorno lavorano nelle carceri con professionalità, abnegazione ma soprattutto umanità». 

Furente il ministro della Giustizia.

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