Trentino in bici, in ogni valle: tutte le novità sulle ciclabili

Tante novità caratterizzano questa estate sulle ciclabili trentine: sono stati ultimati molti piccoli tratti di collegamento, il cui valore va ben oltre il conteggio dei chilometri d’asfalto posato. Ecco tutte le novità sulla rete delle piste, che conta quasi 500 chilometri di percorsi  dedicati e protetti Accordo tra province per «Garda by bike»

di Luca Nave

pista ciclabileTante novità caratterizzano questa estate sulle ciclabili trentine: sono stati ultimati molti piccoli tratti di collegamento, il cui valore va ben oltre il conteggio dei chilometri d’asfalto posato. Vengono infatti uniti percorsi esistenti, che erano separati da segmenti posti su strade aperte al traffico veicolare.
Da quando è nato, il progetto della rete di ciclabili si è sempre posto un  triplice obiettivo. Anzitutto collegare località tra cui è presente un’elevata richiesta di mobilità, rappresentando un’alternativa all’auto. Secondo, promuovere la valenza turistica dei percorsi, in particolar modo dove questi incrociano le aree più pregiate, come biotopi e laghi. Terzo, ci sono tratte pensate per essere collegamento tra percorsi principali oppure funzionali all’uso «intermodale», ovvero lo scambio bici - treno e bici - autobus. A fare il punto della situazione, il responsabile dell’ufficio piste ciclopedonali, l’architetto Marcello Pallaoro. Il settore fa capo all’assessore provinciale alle infrastrutture Mauro Gilmozzi.

 

Sei nuovi chilometri, di cui 4 su sede propria, consentono di aprire il tratto del Limarò, dunque ora si procede da Sarche al Ponte dei Servi evitando le gallerie. È stata messa in sicurezza la parete rocciosa ed è stato recuperato il vecchio tracciato della statale: un percorso che in alcuni tratti si affaccia su «salti» di 200 metri, offrendo interessanti panorami. Resta «scoperto» un pezzo di statale, sul quale sarà posta apposita segnaletica.

pista ciclabile

Verso i primi di luglio sarà aperto ufficialmente (è già concluso) anche il segmento tra Trento nord e Lavis. Una vera e propria opportunità per tanti pendolari. C’è continuità, ora, anche nel tratto tra Riva del Garda e Varone. Sempre per questa estate è attesa l’apertura del tratto che consente di arrivare in bici in Val di Non. In particolare, il punto più problematico era il tratto del Sabino: sulla strada con la terza corsia dinamica, i ciclisti hanno addirittura il divieto di transito. Per questo sono stati completati 6 chilometri fino a Taio. Ora si può dunque raggiungere la valle e sfruttare gli altri, lunghi, percorsi presenti.


Si aprirà, sulla sponda sinistra del fiume Brenta, un percorso di 6 chilometri da Ospedaletto alla foce del Torrente Grigno. Il tracciato evita la strada comunale che era anche soggetta a caduta massi: ora si pedalerà in totale sicurezza, visto che si passa dall’altra parte del corso d’acqua; un percorso suggestivo e di grande valenza turistica, che corre lungo il biotopo, salvo 400 metri in cui costeggia la ferrovia.

 

Stessa valenza anche per la Val di Fassa, dove si possono percorrere 6 chilometri da Pozza a Fontanazzo. Gli operatori turistici potranno quindi sfruttare ancora meglio la risorsa della ciclabile: sono già diversi a offrire il servizio di trasporto bici. I prossimi cantieri riguarderanno il tratto tra San Lugano e Castello di Fiemme; è in fase di gara d’appalto il secondo tratto della San Cristoforo - Civezzano.

 

Tutti i percorsi trentini hanno ottenuto il marchio Family e sono contrassegnati da segnaletica con colori: rosso per i più impegnativi, giallo gli intermedi e verde i più semplici. Ben 218 chilometri sono percorribili anche da bambini di 8 anni; i tratti rossi misurano 28 chilometri. Il piano complessivo della rete prevede 550 chilometri di percorsi, al momento ne sono stati completati 431. Per dare un ordine di grandezza, in un giorno della scorsa settimana, sulla Torbole - Arco, alle 18.38 si erano registrati 2.453 passaggi; nell’intera settimana 16.870, nel mese 64.008. Nel 2009, sulle ciclabili trentine, furono contati 1 milione e 400 mila passaggi, nel 2013 sono saliti a 2 milioni 400 mila. Il rilievo è stato effettuato monitorando 15 punti strategici. L’indagine ha previsto anche brevi interviste ai ciclisti, volte a scoprire l’impatto economico di questo flusso. Il risultato ha evidenziato un indotto (nel 2010) stimabile in quasi 90 milioni.

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Da segnalare anche alcune chiusure. In prossimità dell’aeroporto a Mattarello manca l’asfaltatura, ma il percorso alternativo è comunque sicuro. A Mori è in manutenzione la diga su cui corre anche la ciclabile. A Pinzolo, una frana ha interrotto un tratto di ciclabile che, però, aveva due ramali: si transita su quello non interessato dallo smottamento. Una chiusura riguarda anche un segmento della Valle di Pejo tra la località Forno di Novale e il bivio della provinciale per Cusiano, per la realizzazione di una centralina idroelettrica.

Asfalto con effetto ghiaia. In alcune zone pregiate dal punto di vista naturalistico, come ad esempio a Pietramurata, il fondo non ha il classico colore nero, essendo realizzato con asfalto particolare. Sul sito internet ciclabili.provincia.tn.it sono presenti molte informazioni, le mappe, le fotografie e, particolarmente interessante, il «volo virtuale» e le tracce gps.

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