Alcol, una strage continua. Sempre peggio in Trentino

In Italia nel 2010 sono morte per cause totalmente o parzialmente  attribuibili all'alcol 16.829 persone al di sopra dei 15 anni. Nel complesso, il 20% dei decessi per tumori maligni negli uomini e il 6,9% di quelli nelle donne è attribuibile all'alcol, così come il 37% delle morti in incidenti stradali per gli uomini  e il 18% per le donne. A livello regionale i valori più elevati di decessi attribuibili all'alcol tra gli uomini si registrano in Valle d'Aosta, nella Provincia Autonoma di Trento, in Molise, in Basilicata e in Calabria, mentre tra le donne in Molise, Valle d'Aosta, Puglia, Basilicata, Calabria, Piemonte  e Veneto

alcolROMA - L'alcol è un problema per sette milioni di italiani. Tra i giovani, consumatori per lo più occasionali, il rischio maggiore è il  binge drinking  (che consiste nel bere molti alcolici anche diversi in un periodo breve di tempo), mentre tra adulti e anziani a destare preoccupazione è il consumo giornaliero eccessivo di vino, birra o superalcolici. E ilTrentino è al secondo posto in Italia per numero di morti da alcol ogni anno.
 
A lanciare l'allarme è l'Istat, nel suo report sull'uso e l'abuso di alcol in Italia diffuso in contemporanea con l' «Alcohol Prevention Day», una giornata dedicata alla prevenzione organizzata dall'Osservatorio nazionale Alcol-Cnesps dell'Istituto Superiore di Sanità e dalla Società italiana di Alcologia.
Sono 34 milioni 644mila gli italiani che dichiarano di bere almeno un alcolico all'anno, evidenzia l'Istat, 12 milioni e 300 mila dei quali ne hanno fatto uso quotidianamente. Evidenti sono le differenze di genere (consuma alcol almeno una volta l'anno il 77,5% degli uomini contro il 51,2% delle donne) ma anche i differenti stili di vita tra italiani e stranieri che vivono in Italia, che sembrano nel complesso consumare meno alcolici.
 
I luoghi dove si eccede sono sempre di più e diversi:  bar, pub o birrerie  la propria casa o quella di amici o parenti, la discoteca o night e, infine, il ristorante, pizzeria, osteria , i luoghi all'aperto o per strada e persino i punti per la degustazione o i vinoforum. Nonostante il nostro Paese abbia complessivamente ridotto i consumi attestandosi a 6,10 litri di alcol puro annuali pro-capite, evidenziano invece i dati dell'Osservatorio nazionale Alcol-Cnesps dell'Iss, la situazione rimane ancora difficile, anche perchè la riduzione non riguarda i consumatori definiti come «heavy drinkers» (i bevitori pesanti, che cioè superano i 40 grammi giornalieri se donne e i 60 se uomini) e per i quali sono necessari percorsi terapeutici specifici. Inoltre, anche in considerazione del pericoloso fenomeno in crescita tra i giovani denominato «Neknomination», in cui si beve, ci si filma e tramite il social network si invitano gli amici a fare di più, gli esperti pongono l'accento sul fatto che l'alcol può anche uccidere.
 
In Italia nel 2010 sono morte per cause totalmente o parzialmente  attribuibili all'alcol 16.829 persone al di sopra dei 15 anni. Nel complesso, il 20% dei decessi per tumori maligni negli uomini e il 6,9% di quelli nelle donne è attribuibile all'alcol, così come il 37% delle morti in incidenti stradali per gli uomini  e il 18% per le donne. A livello regionale i valori più elevati di decessi attribuibili all'alcol tra gli uomini si registrano in Valle d'Aosta, nella Provincia Autonoma di Trento, in Molise, in Basilicata e in Calabria, mentre tra le donne in Molise, Valle d'Aosta, Puglia, Basilicata, Calabria, Piemonte  e Veneto.

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