I malati terminali  e il senso della vita

Il senso della vita nel racconto dei malati terminali. È il leit motiv del libro «L'amore, sempre» di Attilio Stajano , presentato giovedì nell'aula magna del municipio in occasione del'ultimo appuntamento stagionale con «Aperitivo con l'autore». Stajano è impegnato come volontario per le cure palliative all'ospedale di Bruxelles. Da lui la convinzione che «la sofferenza e la fine della vita possono diventare il luogo dell'incontro, della solidarietà, della riconoscenza, dell'amicizia, del dialogo, dell'amore»

di Mario Felicetti

PREDAZZO - Il senso della vita nel racconto dei malati terminali. È il leit motiv del libro «L'amore, sempre» di Attilio Stajano , presentato giovedì nell'aula magna del municipio in occasione del'ultimo appuntamento stagionale con «Aperitivo con l'autore». Stajano è impegnato come volontario per le cure palliative all'ospedale di Bruxelles.

 

Da lui la convinzione che «la sofferenza e la fine della vita possono diventare il luogo dell'incontro, della solidarietà, della riconoscenza, dell'amicizia, del dialogo, dell'amore». Ricordando il ruolo del volontario, Stajano ha ribadito «la necessità di ascoltare il malato nel silenzio» definendo «nemici dei malati i visitatori che dicono falsità e banalità, alimentando false illusioni», mentre «bisogna dare un messaggio di speranza», inquadrando le cure palliative «come un laboratorio dove si sperimenta la possibilità di morire con dignità», visto che «ogni persona è degna a dispetto dei condizionamenti della malattia».

 

Dopo la lettura di alcuni brani da parte del bibliotecario Francesco Morandini , è intervenuto il dottor Guido Piazza , già primario di medicina all'ospedale di Cavalese, oggi referente della Lilt di Fiemme e Fassa: «La lezione più bella del libro sono la vita e la possibilità di morire in serenità, circondati dall'affetto dei cari, che consente di rifiutare l'eutanasia». All'incontro hanno partecipato Roberto Moggio , primario di medicina, Massimo Melo , che si occupa del settore e che ha fatto il quadro della situazione, e Giovanni Zanon , presidente della Fondazione «Il Sollievo». 

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