Cassa Centrale Banca e il futuro di Carige: la holding delle Rurali potrebbe lasciare

ROMA - Incontro fra sindacati e l'Amministratore Delegato di Cassa Centrale Banca Mario Sartori per fare il punto della situazione del Gruppo e delle sue prospettive. Lo si legge in una nota secondo cui in merito all'operazione Carige, Sartori ha dichiarato che il gruppo sta accelerando il processo di valutazione del dossier prima di prendere una decisione che sarà preventivamente condivisa con le BCC del gruppo. In un contesto di estrema incertezza generale dovuta all'emergenza sanitaria, notano i sindacati, il Gruppo CCB chiude l'anno 2020 con risultati positivi che consolidano le già solide basi del Gruppo.

Il prossimo cda della Capo Gruppo, convocato per il prossimo mercoledì, approverà il bilancio e i dati puntuali saranno resi noti subito dopo. La recente attività di valutazione degli attivi da parte della BCE sta andando positivamente, smentendo quanto emerso recentemente sulla stampa. Il Gruppo aggiornerà a breve il piano strategico che dovrà tenere conto delle previsioni macroeconomiche sul deterioramento del credito e per questo sarà fondamentale accelerare il processo di assestamento del Gruppo.

"Abbiamo ribadito la nostra massima preoccupazione circa le notizie che si fanno insistenti su una eventuale rinuncia sull'opzione Carige" ha ribadito Giuliano Xausa, Segretario Nazionale che segue il gruppo C.C.B. "Per gli oltre 3.500 lavoratori sarebbe paradossale rimettere in discussione il loro futuro dopo oltre un anno e mezzo dall'avvio dell'operazione di risanamento. Le lavoratrici, i lavoratori e le loro famiglia hanno assoluto bisogno di certezze per il loro futuro".

Sull'incontro, anche un comunicato del sindacato Fabi:

La recente attività di valutazione degli attivi di Cassa centrale banca da parte della Bce sta andando positivamente, smentendo quanto emerso recentemente sulla stampa. In merito, poi, all’operazione Carige, il direttore generale di Ccb, Mario Sartori, ha dichiarato che il gruppo sta accelerando il processo di valutazione del dossier prima di prendere una decisione che sarà preventivamente condivisa con le bcc del gruppo. È quanto si legge in un comunicato della Fabi, che oggi, assieme alle altre organizzazioni sindacali ha incontrato i vertici del gruppo Cassa centrale banca. “Abbiamo ribadito la nostra massima preoccupazione circa le notizie che si fanno insistenti su una eventuale rinuncia sull’opzione Carige” commenta il segretario nazionale Fabi, Giuliano Xausa, che segue il gruppo Ccb. “Per gli oltre 3.500 lavoratori sarebbe paradossale rimettere in discussione il loro futuro dopo oltre un anno e mezzo dall’avvio dell’operazione di risanamento. Le lavoratrici, i lavoratori e le loro famiglia hanno assoluto bisogno di certezze per il loro futuro” ha aggiunto Xausa.

“L’ad Sartori ha convenuto con la Fabi che il Gruppo Ccb, oltre ad affermare e rassegnare i propri razionali e indicatori economici in piena salute, debba continuare a mostrare il suo lato umano e relazionale a partire dai propri Collaboratori/ci, soci, famiglie, piccole imprese e comunità locali. Il tempo è un fattore strategico e determinante e bisogna ricercare sempre una visione unitaria pur nel rispetto della dialettica e del posizionamento tra il gruppo Ccb, la Fabi e le altre organizzazioni sindacali.

È fondamentale che l’ad abbia riconosciuto il valore del ruolo sindacale e accettato di misurarsi e confrontarsi, tempo per tempo, con la Fabi e le altre organizzazioni sindacali nelle varie fasi di sviluppo del piano strategico a partire dal prossimo incontro di metà aprile” osserva il segretario nazionale Fabi, Luca Bertinotti”.

 

 

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