Da domenica supermarket aperti i sindacati non ci stanno: «stop almeno fino a novembre»

Per tutta l’emergenza Covid, i supermercati sono stati obbligati alla chiusura domenicale, ma già dalla prossima festività possono riaprire (salvo nuova ordinanza provinciale). E i sindacati rilanciano: stop alle aperture domenicali fino al 30 novembre.

Cgil, Cisle e Uil chiedono subito un tavolo per cambiare le regole in modo condiviso. «I lavoratori e le lavoratrici del commercio ci hanno sperato fino alle fine, ma poi sono rimasti delusi. Da domenica prossima i supermercati saranno nuovamente aperti sette giorni su sette. Ci saremmo aspettati maggiore coerenza dalla giunta provinciale e dal presidente Fugatti – dicono i tre segretari provinciali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, Paola Bassetti, Lamberto Avanzo e Walter Largher – invece i buoni propositi non sono stati seguiti dai fatti».

Con la scadenza dell’ordinanza presidenziale, che di fatto, aveva imposto di tenere abbassate le serrande dei negozi per tutto il lockdown e per la fase 2, si torna alle vecchie regole. Regole che, per i sindacati, vanno cambiate come continuano a dire da tempo. «Abbiamo sperimentato che si può tenere chiuso la domenica. I cittadini si abituano a nuove modalità di consumo, più rispettose anche della vita dei lavoratori – proseguono -. Non capiamo perché la giunta è così timida su questo fronte. Si sfrutti questa circostanza per arrivare ad una proposta coraggiosa da sottoporre al consiglio provinciale».

Filcams, Fisascat e Uiltucs chiedono l’apertura immediata di un tavolo di confronto per ragionare sulle aperture festive e domenicali. E intanto si proroghi fino al 30 novembre la chiusura, ad eccezione delle zone turistiche dove serve un ragionamento specifico. «Siamo disposti a ragionare e a confrontarci, l’Esecutivo però deve aprire un confronto e dimostrare di voler incidere sul cambiamento. Intanto al di là delle affermazioni in conferenza stampa registriamo solo un assordante silenzio. Nessuna risposta alle nostre richieste», dicono.

E oltre al danno c’è anche il rischio della beffa per commessi e cassieri. «Alla fine si torna alle aperture domenicali dei punti vendita, ma i lavoratori si devono fare carico anche delle estensioni degli orari che sono state messe in atto già da diversi marchi della grande distribuzione. Quindi dopo i sacrifici fatti in questi mesi le loro condizioni di lavoro peggiorano. Non è giusto. Il presidente Fugatti non abbandoni i lavoratori e dimostri coraggio e determinazione», concludono.

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