Contributi a fondo perduto ecco tutte le regole per averli ma Confcommercio è critica

Contributi a fondo perduto della Provincia per la «ripartenza» post-Covid, dalla Provincia la nota esplicativa. Nel pomeriggio di giovedì 11 giugno, alle ore 14, partirà la raccolta delle domande di contributo da parte  degli operatori economici fino a 11 addetti, gravemente danneggiati dagli effetti della pandemia di Covid-19. La presentazione delle domande sarà possibile fino al 31 luglio. Quello di giovedì non sarà un click-day: la Provincia dispone infatti di risorse sufficienti per garantire il finanziamento di tutte le domande; se necessario saranno anche stanziate risorse aggiuntive rispetto a quelle già previste, che ammontano in questa fase ad 89 milioni di euro.

 Tempistiche

Per la prima volta è stato scelto di adottare una procedura esclusivamente informatica: gli operatori economici faranno domanda attraverso la piattaforma predisposta per questo scopo, il che dovrebbe consentire anche una maggiore velocità nelle erogazioni. L’intenzione è di accreditare i primi importi sui conti correnti già prima della fine del mese di giugno. Le domande saranno istruite in ordine d’arrivo, ma tutti gli aventi diritto saranno comunque liquidati , anche se con tempi diversi. Gli uffici preposti continueranno comunque la loro attività per tutta l’estate, senza alcuna interruzione. 

Il Ministero delle Politiche Europee nel frattempo ha registrato nella banca dati RNA il regime di aiuto previsto dal Quadro Temporaneo Europeo fuori dal regime de minimis. Questa mattina è giunta la notizia che l’iscrizione “Misura CAR 13008” è stata completata. Quindi è confermato che si può partire con la raccolta delle domande, facendo riferimento ad una disciplina più favorevole.

Identità digitale

Alcune critiche sono state sollevate a proposito del fatto che l’operatore economico, per delegare un intermediario, debba possedere l'identità digitale SPID o la carta provinciale dei servizi. “Ormai i nostri figli si iscrivono a scuola già da diversi anni con la carta provinciale dei servizi – sottolinea ancora l’assessore Spinelli -  e con questa carta i cittadini possono consultare la loro cartella clinica, la loro situazione immobiliare, lavorativa, presentare domande, e così via. Mi risulta che siano oltre 154.000 tessere sanitarie attive a fine marzo 2020 sul territorio, quindi non credo che questo possa rappresentare un grave scoglio”.

Si ricorda che, in ogni caso, se non si possiedono questi strumenti, compresa la CNS, ossia la carta nazionale dei servizi, è comunque sufficiente recarsi presso uno sportello periferico, di Comune, Comunità di valle, della Provincia o dell’Azienda sanitaria, con la propria tessera sanitaria e chiederne l'attivazione come carta servizi, ottenendo un PIN di accesso. In pochi minuti si otterranno delle credenziali che in futuro saranno sempre più utili nel rapporto telematico tra la pubblica amministrazione e il cittadino. Con modalità simili può essere chiesta e ottenuta l'identità digitale SPID, secondo le istruzioni rese disponibili anche sul sito www.ripartitrentino.provincia.tn.it  . In questi giorni visto l'alto numero delle richieste è stato potenziato infine il servizio di rilascio delle identità digitali, in particolare presso lo sportello informativo di piazza Dante. 

 Autodichiarazione e delega a soggetti terzi

La domanda dovrà essere inoltrata on line, e si baserà esclusivamente su autodichiarazioni del soggetto richiedente, non essendo richiesta documentazione a supporto.  “Possiamo dire davvero ‘zero burocrazia’, o quasi – prosegue ancora l’assessore Spinelli - a parte  il riconoscimento del soggetto che presenta la  domanda. Siccome non ci saranno firme cartacee, né è richiesto l’uso di posta certificata, servono, questo sì, procedure inattaccabili di autenticazione e firma digitale. Diverso era con Ripresatrentino, la misura che abbiamo varato per favorire l’accesso al credito da parte delle imprese, ma perché lì poi bisognava andare in banca  e sottoscrivere ulteriore documentazioni”. 

Con la domanda il soggetto richiedente sottoscrive che sta dichiarando il vero, con firma digitale. L’operatore economico può delegare il suo commercialista, un professionista, un centro di assistenza o anche un terzo per la compilazione della domanda: per digitalizzare l'intero processo e riconoscere gli interlocutori la delega è integrata nella piattaforma, il che spiega perché anche il delegato si deve autenticare con identità digitale.

In merito al confronto con il modello di delega utilizzato da Agenzia delle entrate, la Provincia ricorda ancora che in quel caso  a monte vi è la richiesta da parte di un commercialista o di un intermediario di un cassetto fiscale, che si ottiene previa presentazione di apposita delega conferita dai clienti  presso l’Agenzia. Ciò che si è voluto evitare è che nelle prossime settimane i commercialisti arrivassero agli uffici di APIAE con un numero esorbitante di deleghe che un operatore avrebbe dovuto inserire manualmente in una procedura informatica.

A breve verrà messo messo on line anche il facsimile del modulo.

Tutte le informazioni sul sito: www.ripartitrentino.provincia.tn.it 


I DUBBI DI CONFCOMMERCIO - «Non partiamo dal presupposto che gli imprenditori sono tutti furbi e ladri» dice il direttore di Confcommercio Trentino, Giovanni Profumo, auspicando che la Provincia semplifichi ulteriormente le procedure per la richiesta e l’ottenimento dei contributi a fondo perduto. Il vicepresidente di Confcommercio Trentino, nonché presidente dell’Associazione ristoratori, Marco Fontanari, fa una considerazione politica: «Le imprese sono state costrette a chiudere, a fermare l’attività per decreto. Il contributo è un indennizzo del danno subito. Dovrebbe quindi essere dato per ciò che le aziende hanno patito, senza tanti vincoli e obblighi per il futuro».

«Con la pandemia, abbiamo vissuto una situazione senza precedenti, con un impatto inimmaginabile sulle imprese» aggiunge Fontanari «è una situazione straordinaria. Dalla Provincia, come dal Governo, ci aspettiamo una risposta straordinaria e la sburocratizzazione per il rilancio del Paese. Ci stanno a cuore e ci preoccupano le criticità e i vincoli posti per i contributi a fondo perduto. Abbiamo bisogno di strumenti snelli e veloci. Non è più tempo degli appelli, devono arrivare azioni concrete».

Fontanari ha fatto un sondaggio tra i ristoratori. «Su 110 interpellati, il 35% ha risposto che, a queste condizioni, piuttosto rinuncia al contributo». Quanto alle risorse a fondo perduto messe sul tavolo dalla Provincia (89 milioni, ndr), il vicepresidente di Confcommercio osserva: «Il mondo delle imprese è pronto e chiede di essere aiutato laddove sia possibile, non vuole essere lasciato solo. Auspichiamo che la copertura ci sia per tutti, che questa sia una prima tranche. La Provincia si è mossa ed ha messo in campo misure importanti.
Ma il momento richiede interventi straordinari». Da qui la proposta al governatore Fugatti e colleghi: «Come le aziende dovranno ricorrere in questo periodo anche all’indebitamento, anche la pubblica amministrazione devo poterlo fare, tanto più che dal governo nazionale e dall’Europa giungono segnali di apertura e numeri importanti per le risorse messe a disposizione».


LA REPLICA DI SPINELLI - A Confcommercio replica l’assessore alle attività economiche Spinelli: “Sta per partire la fase della raccolta delle domande degli operatori economici per i contributi a fondo perduto che abbiamo messo a disposizione per contrastare gli effetti del Coronavirs. E’ un impegno importante, anche in termini economici, ma non l’unico che la Provincia si è assunto. Se necessario, provvederemo anche ad integrare i quasi 90 milioni di euro che abbiamo stanziato in questa fase. Sappiamo che piccole imprese, autonomi e professionisti hanno particolarmente sofferto, per una crisi a cui nessuno era preparato. Per questo abbiamo messo a punto uno strumento concreto, efficace e assolutamente non-burocratico. Se abbiamo dovuto attendere l’11 giugno non è stato per nostra volontà, ma perché aspettavamo a nostra volta il completamento degli adempimenti a carico del Ministero delle Politiche Europee, che finalmente si sono conclusi. Riguardo alle procedure, la domanda si compila con pochi click e mi pare che l’uso di tessere informatiche per accedere ai servizi sia ormai ampiamente diffuso in Trentino. La burocrazia quindi è quasi azzerata: abbiamo scelto la via della procedura informatica proprio perché riduce i tempi e le complicazioni di quella cartacea, a parte i vincoli posti dalla verifica dell’identità digitale del richiedente o del delegato, che diventa il passaggio più delicato. Se ognuno farà la sua parte, con la convinzione che sappiamo essere propria degli operatori economici, i risultati arriveranno. E, come ripeto, non ci fermeremo qui”. Queste le considerazioni dell’assessore allo sviluppo economico e lavoro Achille Spinelli, anche rispondendo ad alcuni rilievi mossi in questi giorni a mezzo stampa (su L'Adige, ndr) a proposito della fase istruttoria delle domande per la concessione di contributi a fondo perduto.

 

 

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