I prezzi nei negozi aumentano? Fugatti: «Tante segnalazioni, ma dove vado io non succede»

Come mai i prezzi nei negozi sono aumentati così tanto e la Provincia non ha fatto niente per controllarli? Ne ha parlato ieri in conferenza stampa il presidente Maurizio Fugatti. Il quale ha ammesso di essere tempestato di segnalazioni.

«Mi hanno chiesto una risposta sul tema dei negozi e dei prezzi. Innanzitutto preciso che - non l’ho fatto ieri ed è stata una mia mancanza ma lo faccio oggi - c’è una forte considerazione della giunta verso la Cooperazione trentina; sappiamo quanto è importante il tema multiservizi; sappiamo il loro valore sociale; se le mie parole sono state prese male, mi dispiace». E questo fa parte di una polemica fra giunta e Federazione delle Cooperative che è arrivata all oscontro. Ieri c’è stato un colloquio chiarificatore dell’assessore competente Tonina, ma è servito solo a «rilanciare il dialogo costruttivo». E poco più.

Fugatti ha provato ad addenbtrarsi nel tema: «Noi il 31 marzo scorso abbiamo firmato un Protocollo con Federazione, Sait e Dao. Ne abbiamo parlato tante volte. E prevedeva di mantenere i rifornimenti, di assicurare che i prezzi applicati non subissero aumenti e venisse favorito l’uso di prodotti locali. In queste settimane abbiamo avuto diverse segnalazioni che ciò non sarebbe successo. Io questo nel mio negozio non l’ho visto: sono socio della Famiglia Cooperativa e vado a fare la spesa nel mio punto vendita di Vò Sinistro, e io francamente non ho questa percezione».

Però ce l’hanno altri, come la casalinga di Besenello che nei giorni scorsi ci aveva scritto denunciando il lievitare dei prezzi. «Sì - ha ammesso Fugatti - abbiamo tante segnalazioni. Oggi abbiamo visto i soggetti interessati. Non abbiamo modo di smentire quello che ci è stato riferito. La nostra intenzione è di rispettarlo il più possibile, questo protocollo. La scommessa è andare in questi negozi per poterci andare anche dopo, che siano mantenuti sul territorio».

E quindi? Chi si aspettava che Fugatti ordinasse un’indagine, o almeno un sondaggio, o almeno una ricognizione da parte della Polizia Amministrativa della Provincia, stia tranquillo. Niente di tutto questo. E la Provincia si fida di Sait, Dao e firmatari del Protocollo.

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