Il manager trentino Zeni per il rilancio di Alitalia

di Zenone Sovilla

Un trentino alla guida di Alitalia, in una fase particolarmente delicata per la compagnia di bandiera, alla ricerca di un rilancio per uscire dalla crisi.

A prendere in mano la «patata bollente» è il manager Giancarlo Zeni, che ha accettato il posto da direttore generale della sociatà offertogli dal commissario straordinario, Giuseppe Leogrande. Questi ha annunciato la nomina l’altroieri, spiegando che Zeni lascia la carica di amministratore delegato di  Blue Panorama Airlines, compagnia aerea privata italiana, con sede a Fiumicino. Un’azienda che aveva visto a sua volta Leogrande gestire, con successo, una fase difficile (nel 2012 concordato preventivo, nel 2014 amministrazione straordinaria), portandola fino all’acquisizione, nel 2017, da parte del gruppo turistico Uvet.
Contattato ieri dall’Adige, Giancarlo Zeni spiega di non poter entrare nel merito di questa nuova sfida industriale, racconta però con piacere del suo rapporto con la terra d’origine.

«Torno spesso a Trento, per trovare mio papà Franco. Crescendo in Trentino ho sviluppato la passione per la montagna e continuo a coltivarla anche come padre di famiglia», dice il manager, che ama in particolare l’arrampicata e il parapendio. Qualcuno fra i suoi coetanei in città ricorda anche i trascorsi sportivi di Zeni nelle competizioni di sci alpino e di pallavolo.

Il nuovo numero uno di Alitalia, è sposato da 27 anni con un’agronoma piemontese e la coppia ha due figli: «Elisabetta di 24 anni, che fa l’assistente curatrice al Guggenheim Museum di Venezia, e Francesco di 20 anni che studia economia a Londra.
Mio padre Franco vive a Povo, dove si è ritirato dopo il lungo servizio prestato alla Provincia Autonoma, dalla quale si è accomiatato nel ruolo di direttore generale».
La famiglia di Zeni è originaria di San Michele all’Adige e in Piana Rotaliana il futuro top manager ha fatto le prime esperienze lavorative giovanili, con «l’immancabile» raccolta delle mele, in un contesto sociale assai laborioso.

«Da ragazzo sono stato occupato anche negli scavi archeologici in giro per il Trentino e in un’attività di guardia ecologica ante litteram, nel Parco naturale Paneveggio Pale di San Martino», confida Zeni, che è nato a Trento 57 anni fa, nell’agosto 1962.
In città si è diplomato al liceo scientifico Galileo Galilei e poi è poi ha prosuito con gli studi universitari, laureandosi (110, lode e menzione speciale) con una tesi in econometria alla facoltà di economia di Trento.
Successivamente si è trasferito a Milano per continuare gli studi (Master in Business Administration alla Sda-Bocconi). Nel capoluogo lombardo ha cominciato a lavorare per due gruppi industriali tedeschi (in particolare per Daimler AG è stato attivo in in Mercedes-Benz Italia prima a Milano e poi a Roma).

Nel 1993 è entrato in Alitalia, per la quale ha lavorato anche in Svizzera, per un totale di tredici anni, «inclusi gli unici che hanno registrato utili aziendali negli ultimi 25 anni di storia della compagnia», sottolinea il manager trentino.
Dopo aver declinato un’offerta della Ferrari, negli anni ‘90 ha proseguito l’impegno professionale nel trasporto aereo, prima in Air One e poi a Blue Panorama.

L’arrivo di Zeni è stato accolto con entusiasmo da Marco Veneziani, presidente dell’Associazione nazionale piloti: «Finalmente - ha detto - alla guida di Alitalia un manager competente e conoscitore del business del trasporto aereo. L’avvocato Leogrande e Zeni sono due persone che possono salvare e rilanciare Alitalia, così come già avvenuto con Blue Panorama Airlines».

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