Pietro Patton resta saldo alla guida della La-Vis Unione con Cavit ok

di Nicola Baldo

Pietro Patton resta, saldamente, alla guida della Cantina La-Vis e Valle di Cembra. Il presidente che ha guidato la cantina lavisana all’unione con Cavit l’altro ieri è stato rieletto per acclamazione, candidato unico votato all’unanimità dai 247 soci che hanno presenziato all’assemblea ordinaria. Quella, anche, che ha dato disco verde al bilancio consuntivo al 30 giugno scorso, con la sola astensione dell’ingegner Nicola Salvati. Assemblea tranquilla e partecipata quella andata in scena l'altro ieri a Lavis, con i viticoltori che hanno apertamente appoggiato il progetto di unione con Cavit.

Ritenendola, di fatto, l’unica via per togliersi dal groppone 42 milioni di euro di debiti. Ne restano ora solamente due, verso il Consorzio 5 Comuni, debito che verrà saldato nei prossimi anni. «Possiamo definire questa - ha esordito il presidente Patton - come la prima assemblea della nuova Cantina La-Vis. Questa mossa è stata decisa per poter dare un futuro alla nostra cooperativa ed ai suoi soci. A volte è necessario prendere delle decisioni forti e portarle avanti. Con questa unione abbiamo garantito un futuro alla cooperativa, che sarà più magra ma sarà anche più in forma».

L’acquisizione da parte di Cavit ha permesso alle aziende del gruppo, che hanno chiuse tutte l’anno solare 2019 in attivo, di poter togliersi un debito di 42 milioni di euro. Il 2019 si è chiuso con una perdita di 6 milioni 976 mila e 495 euro, a causa soprattutto degli oltre 7 milioni di euro di accantonamento al fondo oneri futuri effettuato per considerare l’impatto economico e patrimoniale complessivo sulla cooperativa dell’operazione di risanamento del debito finanziario. In sé, tenendo presente solamente il risultato economico derivante dalla gestione ordinaria, il 2019 si chiude con il segno più. Con un positivo di 440 mila euro. Tutte le controllate della Cantina, da Casa Girelli a Cesarini Sforza fino a Glv, hanno chiuso quest’anno in attivo. Altro fattore indispensabile per poter portare a buon fine l’acquisizione da parte di Cavit. In una assemblea nella quale, oltre alla riconferma di Patton in sella, nel cda sono entrate anche Angela Curzel, confermata, e la new entry Clara Campestrini. Entrambe votate all’unanimità, Curzel sarà riconfermata dal cda nel ruolo di vice presidente mentre per Campestrini, in uscita dal Comune di Trento dove si occupava dello sviluppo turistico, sarà la prima volta nel cda della cantina lavisana. «I dipendenti della cantina dopo questa unione passeranno da 76 a 42 - ha poi aggiunto il presidente Patton - ma la cantina manterrà una linea di imbottigliamento e lo stesso rapporto importante che ha sempre avuto con i suoi soci. Ringrazio i soci per avermi dato nuovamente fiducia». Nicola Salvati ha fatto una proposta, rigettata dal presidente nel corso del proprio intervento ed accolta freddamente dalla platea.

Ovvero quella di intentare una causa verso quei dirigenti che, negli anni scorsi, hanno amministrato la cantina portandola nelle ben note problematiche ormai definitivamente risolte di fatto con questa unione a Cavit. L’idea di Salvati puntava ad ottenere un rimborso da quegli ex amministratori, da spartire poi fra i soci che in questi anni hanno anche accettato di ricevere un terzo in meno rispetto al valore del prodotto conferito in cantina. Ipotesi che sarà ora vagliata dal cda. «Per andare avanti nel mondo di oggi - ha concluso Patton - abbiamo bisogno di unità della nostra base sociale, di soci che credano oggi come ieri nelle potenzialità della Cantina La-Vis».

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