Altro che "rider" in bicicletta il cibo arriva a casa col drone (in Svezia, ma anche grazie a Trento)

 Parla (anche) trentino un esperimento compiuto con successo in Svezia, e che potrebbe cambiare davvero il futuro delle nostre abitudini: i ricercatori di RISE hanno effettuato la prima «consegna di cibo volante» del paese con droni. E senza più bisogno dei «rider» in bicicletta.
Il cibo è stato trasportato a 1,7 chilometri da un ristorante al campus universitario di Linköping.
Il drone era semovente ed ha volato in automatico con le referenze geotag, controllato da remoto, quindi non a vista vista. L’esperimento è stato condotto il 2 dicembre.
«Volevamo trovare qualcosa di significativo per il nostro esperimento. I droni hanno una capacità di carico limitata, e quindi abbiamo in mente per ora utilizzi limitati, pensiamo alla consegna a domiciclio di medicinali o di cibo» afferma l’ingegnere di ricerca Andreas Gising di RISE.
In altri paesi, compresa l’Islanda, le consegne di cibo con droni sono state già precedentemente testate. E anche le Poste tedeshe hanno compiuto consegne sperimentali di piccoli pacchi. La portata per il tipo di drone utilizzato in Linköping è di circa sette chilometri e può alloggiare due chili di carico.
Uno degli obiettivi delle consegne di cibo per via aerea, anziché ad esempio in auto, è la limitazione dell’inquinamento da gas di scarico. Le sfide del progetto, sono state lo sviluppo e il collaudo di un nuovo sistema di sicurezza e il rilascio dell’autorizzazione da parte dell’agenzia svedese dei trasporti.
RISE è un istituto di ricerca statale indipendente svedese, che si dedica alla ricerca nel campo del risparmio energetico e delle tecnologie sostenibili. Cosa c’entra Trento? L’organizzazione per l’innovazione dell’Unione Europea - EIT Digital - ha supportato il progetto. Ne fanno parte anche l’Università di Trento e la Fondazione FBK.
Ci spiega Andrea Micheli, che insieme al coordinatore Marco Roveri ha partecipato al progetto: «Si tratta di un progetto che abbiamo iniziato nel 208, che riguardava la logistica, sia “Intra-logistica” dentro i magazzini, sia la cosiddetta “Last Mile Delivery”, cioè la consegna a domicilio delle merci. Per quanto riguarda i droni, questo esperimento difficilmente si sarebbe potuto fare in Italia, dove la legislazione è severa e non consente il volo di droni che non siano comandati direttamente da un uomo e che abbia il velivolo nel raggio della propria vista. In Svezia invece sono riusciti a farsi autorizzare i voli “out of sight”, con il drone che parte, consegna e ritorna alla base senza essere in vista dell’operatore».
Con FBK ci ha lavorato anche la Università di Trento: FBK ha sviluppato la parte di pianificazione della schedlazione automatica (il sistema che comanda i vari attori, umani o meccanici, con un software automatico). UniTN ha invece costruito un robot autonomo per la logistica in magazzino. Perché c’è un’altro versante della ricerca coordinata da EIT Digital: quello della logistica automatizzata Intra-Log.
Ancora Micheli: «Con il partner Brightcape, olandese, lavoriamo in un magazzino UPS a Ravello dove stiamo sperimentando i robot-mulettisti che sono in grado in autonomia di stoccare, caricare, muovere pallets anche di grandi diemnsioni. Il tutto fa parte del lavoro che portiamo avanti sulla pianificazione della schedulazione automatica».
Federico Guerrini, di EIT Digital, coordina tutto questo in diversi paesi europei: «Abbiamo progetti in diversi settori, dalla Digital Industry, alle Cities, poi nei settori Tech, Well being e Finance. Il nostro compito è coordinare i diversi partner, oltre che reperire i finanziamenti. E il settore logistica e supply chain ci interessa moltissimo».

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