La trentina Impresub ora rischia un crac da 20 milioni di euro

di Francesco Terreri

Il Tribunale di Trento ha dichiarato l’improcedibilità della domanda di concordato preventivo della Idmc Impresub Diving and Marine Contractor di Giambattista Coradello e ha segnalato al pubblico ministero lo stato di insolvenza in cui si trova l’azienda.

La Impresub rischia quindi un crac da 20 milioni di euro, a tanto ammontano le passività della società. Impresub era stata messa in liquidazione a fine 2017 soprattutto a seguito delle vicende giudiziarie in cui è stato coinvolto il titolare. Pochi giorni fa Coradello è stato condannato in primo grado a tre anni di reclusione per evasione fiscale attraverso società estere. Ma intanto l’azienda è stata affittata e potrebbe essere acquisita per circa 5 milioni dalla Idmc Swiss, una Impresub di Chiasso in Svizzera, che fa capo alla Company Services Swiss.

La Impresub di Trento era diventata anni fa leader a livello mondiale nel settore della prospezione marina, installazione sottomarina e recupero di relitti. Tra essi, il peschereccio che si inabissò il 18 aprile 2015 nel canale di Sicilia con 700 migranti a bordo. Nel settembre del 2015 e di nuovo nell’aprile di quest’anno l’azienda e il titolare Coradello sono stati destinatari di provvedimenti di sequestro preventivo nell’ambito di un’indagine per evasione fiscale attraverso la cosiddetta esterovestizione, società estere di fatto controllate dall’Italia che pagano meno tasse che da noi. Nel caso di Impresub, erano finite nel mirino le società in Egitto e Emirati Arabi Uniti. La sentenza di primo grado è stata emessa dal Tribunale di Trento la settimana scorsa.

Intanto la Impresub chiudeva i conti 2017 con una perdita di 5,8 milioni che portava in negativo il patrimonio netto e veniva messa in liquidazione, con l’obiettivo di venderla in quanto i titolari non avevano più risorse da immettere nella società per farla ripartire. Il primo bilancio di liquidazione, quello 2018, si chiude con un nuovo rosso di 2,8 milioni, passività per 20,4 milioni, soprattutto debiti con fisco e fornitori, e un attivo di 9,7 milioni, con conseguente buco patrimoniale di 10,7 milioni. Alla fine dell’anno scorso la società faceva domanda di concordato con riserva, ma il piano concordatario non veniva presentato, da cui l’improcedibilità e il rischio fallimento.

Intanto il 13 dicembre 2018 l’azienda veniva affittata alla Impresub srl, nella quale, oltre a Coradello, entrava Walter D’Aniello, operatore in aziende del settore, da Londra a Malta, e domiciliato a Kuala Lumpur, in Malaysia. L’8 ottobre scorso viene risolto il contratto d’affitto con la srl di D’Aniello e stipulato un nuovo contratto di affitto e di usufrutto della partecipata egiziana con la Impresub Diving Marine Contractor Idmc Swiss di Chiasso di Fabio Valentini. La società svizzera si impegna a presentare un’offerta di acquisto per almeno 4 milioni 656 mila euro e garantisce l’operazione con una doppia fideiussione da 4 milioni 950 mila euro in capo alla Company Services Swiss e all’azienda egiziana Magic Line Co for General Supplies con sede al Cairo.

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