Pace fatta nelle Rurali fra i trentini Ccb e Iccrea: accordo da 22o milioni

Pace fatta nel credito cooperativo fra le due capogruppo Ccb (Cassa Centrale Banca, la holding delle Casse Rurali trentine) e Iccrea per la cessione della quota del 18% di quest’ultima in mano alla prima, partecipazione che aveva portato a contestazioni e azioni legali dei trentini dopo la nascita delle due holding. L’intesa prevede che entro il 2022 le partecipazioni detenute oggi da Cassa Centrale Banca siano ricollocate tra le Banche aderenti al gruppo Iccrea, o eventualmente presso investitori terzi, in 4 fasi previste fino al 2022.

In particolare l’accordo raggiunto consente «una razionalizzazione degli assetti partecipativi dei due Gruppi mediante la cessione delle partecipazioni rispettivamente detenute da un Gruppo in aziende dell’altro.

L’operazione coinvolge, tra le altre, aziende quali Iccrea BancaImpresa, Banca Sviluppo e BIT - Servizi per il territorio (Gruppo Iccrea), e Phoenix e Servizi Bancari Associati (Gruppo CCB)».

Le parti hanno poi siglato un ulteriore accordo strategico nel settore ICT (Information and Communication Technologies) per la fruizione dei servizi offerti da Phoenix, l’azienda informatica del Gruppo CCB. Grazie all’intesa, che prevede una durata minima di due anni, sarà garantita una agevole e ordinata fase di migrazione verso le piattaforme utilizzate dal Gruppo Iccrea per le BCC che attualmente adottano il sistema Phoenix.

«Siamo soddisfatti dell’accordo raggiunto - dichiara Giuseppe Maino, Presidente di Iccrea Banca - a cui noi e il gruppo trentino siamo arrivati dopo un’interlocuzione continua e franca, e che ha consentito a entrambe le parti il raggiungimento di importanti obiettivi, a partire dalla razionalizzazione efficace dei propri assetti partecipativi».

«Il confronto con Cassa Centrale Banca - ha aggiunto Mauro Pastore, Direttore Generale di Iccrea Banca - ci ha permesso di andare oltre il tema delle partecipazioni nei reciproci capitali, e di guardare anche ai servizi strategici, tra cui quelli informatici, che il Gruppo Iccrea può offrire alle BCC aderenti e alla loro clientela».

L’accordo fra Iccrea e Ccb prevede per i trentini un incasso netto di circa 220 milioni di euro il cui pagamento avverrà comunque in più tranche nei prossimi anni. È quanto sottolineano fonti finanziarie secondo cui dalla quota del 18% posseduto da Ccb in Iccrea, la parte maggiore dell’operazione e che sancisce l’uscita dei trentini dalla holding rivale, arriveranno circa 250 milioni. A questi però andranno dedotti i valori della quota posseduta da Iccrea nella holding trentina e altre partite. Risorse che comunque Ccb potrà usare per i propri impegni, prima di tutto quello in Carige.

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