Mercatone Uno torna in vendita Presidio dei lavoratori a Roma A Trento 35 dei 1.800 dipendenti

di Francesco Terreri

Alle 15.30 al ministero del Lavoro a Roma è convocato il tavolo sulla grave situazione della catena di arredamento Mercatone Uno.

La riunione è stata anticipata da giovedì ad oggi dopo la dichiarazione di fallimento della Shernon Holding, acquirente della catena nove mesi fa, e la chiusura dei 55 negozi, tra cui quello di San Michele all'Adige, decisa nella notte tra venerdì e sabato e comunicata via social ai 1.860 dipendenti, compresi i 35 del punto vendita trentino. Il crac coinvolge anche 500 aziende fornitrici con 10 mila addetti.

I sindacati hanno avuto il permesso per un presidio davanti al ministero, a cui potrebbe partecipare anche una delegazione di lavoratori e lavoratrici di San Michele. «Si stanno organizzando - dice Alessandro Stella della Filcams Cgil - Il passaggio decisivo è il ritorno dei negozi alla precedente amministrazione straordinaria». In questo modo potrebbe ripartire la procedura di vendita. E potrebbero perfino riaprire i negozi. «Non è una cosa semplice perché ci sono contratti firmati e i lavoratori avevano fatto delle rinunce - afferma Stella - Se però così fosse, potrebbe scattare la cassa integrazione a zero ore o potrebbero anche riaprire i negozi».

La posizione che il sindacato sosterrà oggi è spiegata da Aurora Blanca della segreteria nazionale della Fisascat Cisl. «Essendo venuto meno il contratto tra la Shernon e Mercatone Uno, al Mise chiederemo il ripristino della condizione contrattuale ante luglio 2018 e il ripristino di tutta la base occupazionale e delle condizioni reddituali». Secondo Blanca «sarà verificata da subito la possibilità di attivare gli ammortizzatori sociali garantendo momentaneamente un sussidio al reddito».

Alcuni segnali fanno intendere che la strada sarà proprio quella del ritorno dei negozi nell'ambito dell'amministrazione straordinaria della "vecchia" Mercatone Uno. La curatela fallimentare di Shernon Holding è stata autorizzata dal Tribunale di Milano a restituire l'azienda all'amministrazione straordinaria. I commissari straordinari spiegano in una nota che, preso atto del provvedimento del Tribunale, «stanno valutando, congiuntamente agli altri organi delle procedure coinvolte, le migliori soluzioni possibili per la salvaguardia occupazionale ed il ricorso agli ammortizzatori sociali previsti dalla vigente normativa in materia».

I commissari ricordano che in apertura della procedura, nel 2015, erano arrivate oltre 50 manifestazioni di interesse, anche se poi si era concretizzata solo quella della Shernon Holding dell'imprenditore veneto Valdero Rigoni . Che poi ha accumulato 90 milioni di euro di debiti in nove mesi.
Secondo Il Sole 24 Ore , i commissari avrebbero già riaperto le discussioni con potenziali acquirenti, tra cui ci sarebbe un gruppo spagnolo. I dipendenti del negozio di San Michele e il sindaco Clelia Sandri , dal canto loro, ricordano che nella precedente tornata era spuntata anche l'ipotesi di una cordata locale per il punto vendita trentino.

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