Stillicidio di posti e salari Sono 220 quelli a rischio

di Francesco Terreri

Prosegue lo stillicidio di posti di lavoro e di salari dovuto sia agli appalti pubblici al ribasso e con debole clausola sociale, sia ai focolai di crisi aziendale. Dopo i 54 lavoratori del portierato dell’Università, le 31 maschere del Santa Chiara, i 5 licenziati della mensa della residenza Fersina per migranti, i 9 lettori dei contatori che lavorano per Dolomiti Energia, sono a rischio anche i 12 addetti del portierato dello studentato di San Bartolameo.

Totale 110 persone che col cambio appalto non sono certe né di essere confermate, né di mantenere la busta paga attuale. Ieri, inoltre, hanno scioperato i 30 addetti di Mercatone Uno di San Michele all’Adige, insieme ai 1.800 di tutta Italia, allarmati per la crisi della nuova proprietà. Oggi incrociano le braccia i letturisti di Dolomiti e i 15 dipendenti della Sirti di Roverè della Luna, contro gli 833 esuberi annunciati dall’azienda.

A questi casi vanno aggiunti i 60 lavoratori delle due aziende chiuse, Nuova Pulisprint di Nago e Glas Vetro Alpin di Trento. Nel caso di quest’ultima, l’azienda ha elevato a 10 mila euro per dipendente l’incentivo all’esodo.

I 30 addetti di Mercatone Uno a San Michele hanno atteso per tutta la giornata l’esito dell’incontro tra sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs e azienda al ministero del Lavoro a Roma. La Shernon Holding di Valdero Rigoni, dallo scorso agosto nuova proprietà di Mercatone, ha aperto presso il Tribunale di Milano la procedura di concordato preventivo. I conti parlano di un rosso di 13 milioni e debiti per 88 milioni, di cui 60 con i fornitori, anche trentini.

Oggi i lavoratori del gruppo commerciale Metro scioperano per il contratto integrativo. Ma è a rischio chiusura il magazzino di Bolzano con 64 addetti.

Incrociano le braccia i dipendenti della Sirti, compresi i 15 di Roverè della Luna. Nella società che lavora sugli appalti della rete di telecomunicazioni prosegue infatti il braccio di ferro sulla vertenza che cancella 833 posti di lavoro in tutta Italia. Ieri mattina c’è stato un nuovo incontro al ministero del Lavoro. «I lavoratori chiedono incentivi dignitosi per i colleghi vicini alla pensione, l’applicazione del contratto di solidarietà e l’apertura di un tavolo di settore presso il governo» afferma Aura Caraba della Fiom del Trentino.

Non si sblocca la vertenza dei letturisti di Dolomiti Energia, con la proroga dell’appalto all’attuale gestore che scade a fine mese, mentre non è ancora chiaro con quali modalità e contratto i dipendenti passeranno al nuovo gestore. Oggi sciopero e presidio davanti alla sede della multiutility in via Fersina.

I rischi per i lavoratori si moltiplicano proprio con i cambi appalto. «Dopo il caso del portierato dell’Università, quando ci sarà l’aggiudicazione alla Miorelli Service si aprirà anche quello dei 12 addetti dello studentato di San Bartolameo - spiega Paola Bassetti della Filcams - La cooperativa uscente ha un contratto integrativo che il subentrante potrebbe non riconoscere. Tra non molto il problema si ripresenterà per un migliaio di lavoratori e lavoratrici delle pulizie negli enti pubblici. C’è un problema di scelta politica della Provincia: non può continuare a fare cassa sui più deboli».

Per quanto riguarda la vigilanza dell’Ateneo, «abbiamo chiesto un incontro ma non ci hanno risposto» dice Stefano Picchetti della Uiltucs. «Non basta il tavolo appalti. Bisogna capire perché vengono fatti al ribasso e come si controllano».

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