I brasiliani salvano Marangoni in rosso

di Francesco Terreri

La salvezza della Marangoni arriva dal Brasile. L'azienda di Rovereto ha chiuso il bilancio 2017 con una perdita consolidata di circa 20 milioni di euro dopo il rosso di oltre 8 milioni nel 2016 e di 7 nel 2015. A fronte di debiti finanziari per 120 milioni, il patrimonio scende sotto i 70 milioni. Da qui la tensione finanziaria che si è respirata durante tutto l'anno e l'allarme dei sindacati sul futuro dell'azienda e dei 1.100 occupati, di cui 322 a Rovereto. Erano 1.600 tre anni fa. 

Ma il 20 luglio scorso, come si legge nella relazione al bilancio, è stata sottoscritta una lettera di intenti con un gruppo multinazionale del settore, affiancato per l'operazione da un fondo di private equity, che entro l'anno fornisce un primo supporto finanziario come primo passo «di un percorso condiviso di ingresso nella compagine societaria di Marangoni spa». 

Il partner è Borrachas Vipal sa, con sede a Porto Alegre in Brasile, leader in America Latina nella ricostruzione dei pneumatici per il trasporto e brand affermato a livello mondiale. Lo scorso 29 novembre, in uno scarno comunicato, Marangoni e Vipal hanno annunciato la definizione di una partnership «volta a massimizzare le sinergie e la produttività, rafforzando le strutture industriali e commerciali dei rispettivi gruppi. Questo porterà alla creazione del principale player mondiale indipendente nel settore della ricostruzione degli pneumatici». Il progetto si svilupperà nel 2019 e la prima fase interesserà le attività nelle Americhe. «Siamo felici di poter finalmente condividere la notizia di questo accordo - dichiarava il presidente del gruppo Vittorio Marangoni - che rappresenta il primo risultato delle nuove linee strategiche di sviluppo recentemente adottate». 

Dietro la partnership c'è, in realtà, una trattativa in fase avanzata per l'entrata di Vipal nel capitale sociale di Marangoni spa e la possibile fusione tra i due gruppi. Marangoni si attesta a poco più di 200 milioni di fatturato di gruppo (nel 2016 era a 235 milioni). Vipal è più grande, circa 300 milioni di ricavi. La combinazione societaria porterà ad un gruppo da mezzo miliardo di fatturato, specializzato negli pneumatici ricostruiti.
Borrachas Vipal, ovvero Gomme Vipal, produce battistrada in gomma e materiali per la riparazione dei pneumatici in tre stabilimenti in Brasile, di cui uno dedicato all'export, e ha clienti in 90 paesi del mondo. Conta 3.000 dipendenti, mentre la capacità produttiva è pari a 18.000 tonnellate al mese. Vipal è presente, tra l'altro, in dieci Paesi dell'America Latina e ha tre centri di distribuzione negli Stati Uniti, a Los Angeles, Miami e Virginia Beach. 

Anche Marangoni è presente in tutto il mondo con fabbriche e filiali commerciali che spaziano dalla Germania alla Gran Bretagna, dalla Turchia alla Russia, dagli Stati Uniti al Brasile, dalla Cina al Sudafrica. È in affanno da qualche anno, soprattutto per la nuova concorrenza, quella cinese in particolare, nel mercato di riferimento. La produzione di pneumatici nuovi è stata dismessa a Rovereto e poi con la chiusura, nel 2013, della Marangoni Tyre ad Anagni (Frosinone). Più di recente la rete di officine e vendita Pneusmarket è stata ceduta al gruppo Fintyre mentre il reparto gomme piene è passato al gruppo Onyx, con sede negli Emirati Arabi Uniti e stabilimenti in Sri Lanka. Infine, è di questi giorni l'accordo per portare nello stabilimento Marangoni di Rovereto una parte della produzione della Dmack, azienda inglese che produce radiali per auto da rally. 

Tutto questo però non ha evitato la crisi. Anzi, il rosso pesante del 2017 dipende soprattutto dalle svalutazioni e dalla difficoltà di vendere gli asset immobiliari di Marangoni Tyre in liquidazione, più che dall'attività caratteristica che, nel complesso, tiene. In questo quadro si comprendono l'uscita di scena ad agosto, dopo meno di un anno, dell'amministratore delegato Dino Maggioni e le nuove linee strategiche di sviluppo recentemente adottate di cui parla il presidente Marangoni. Maggioni puntava a uscire dalla crisi con una ristrutturazione finanziaria. La proprietà ha scelto invece la strada del partner societario e della nuova finanza. «Qualora si dovesse concretizzare l'operazione straordinaria (con Vipal ndr ), la società sarà nelle condizioni di disporre dei flussi necessari per riportare equilibrio alla gestione della liquidità» si legge nel bilancio. 

Probabilmente è per questo che i dipendenti Marangoni - a Rovereto sono 224 in Marangoni spa e 98 in Marangoni Meccanica - si sono sentiti dire che verranno finalmente versati i contributi a Laborfonds. La prossima settimana i sindacati dovrebbero confrontarsi con il neo assessore provinciale Achille Spinelli e con l'azienda.

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