LaVis, il bilancio è buono Aumento del fatturato del 7,8%

di Andrea Bergamo

«Abbiamo ripreso il controllo della nave». È soddisfatto, il presidente della cantina LaVis Pietro Patton, nell'anno del settantesimo compleanno celebrato con il taglio di una maxi torta e la distribuzione di una speciale bottiglia a tutti i 282 soci (deleghe incluse) che ieri hanno partecipato all'assemblea che ha visto l'approvazione del bilancio chiuso lo scorso 30 giugno. 

I dati economici del gruppo evidenziano un aumento del fatturato del 7,8% (da 66,6 a 71,8 milioni di euro), ma il risultato di esercizio registra una perdita pari a 1,655 milioni di euro. Un «rosso» legato principalmente alla società partecipata Casa Girelli (1,149 milioni di perdite) ed Ethica (risultato negativo di 273mila euro). Ma questo - è stato evidenziato - è l'esito del rigore con cui la LaVis sta affrontando il risanamento dei conti: «Una scelta consapevole, che punta a concludere la pulizia dei conti secondo l'impegno assunto con i creditori» ha evidenziato il numero uno della cantina. Ma a quanto ammonta l'indebitamento di questa realtà? Si parla di 45,9 milioni di euro di debiti finanziari netti del gruppo verso le banche e Isa, in riduzione rispetto ai 49 milioni dell'esercizio precedente. E su Casa Girelli, ramo commerciale del gruppo, una nota di orgoglio messa in luce dal direttore generale Massimo Benetello: «Abbiamo ottenuto risultati importanti, dopo le difficoltà degli anni scorsi è arrivata un'inversione di tendenza con un fatturato passato da 66 an 71 milioni di euro».  

Guardando dunque ai soci, il liquidato lordo ammonta a 104 euro al quintale: l'8,3% in più rispetto al 2017, quando la remunerazione dell'uva si era fermata a 96 euro al quintale. Numeri decisamente diversi rispetto al 2009, quando si era scesi addirittura a 25 euro al quintale. Per onorare l'impegno sottoscritto lo scorso ottobre con le banche, il prossimo anno il risultato dovrà essere ancora migliore, pari a 110 euro al quintale. Un'azione non semplice, se si considera che l'ultima vendemmia è stata particolarmente ricca in tutta Europa e dunque il comparto sta generalmente proponendo il prodotto sul mercato a prezzi più contenuti rispetto a dodici mesi fa. Il livello produttivo della vendemmia 2017 aveva tra l'altro evidenziato una scarsità di prodotto rispetto all'anno prima (983mila quintali contro i 1,155 milioni di quintali del 2016), con un conseguente rialzo dei prezzi. Per questo l'azienda si è concentrata sulla valorizzazione del prodotto a maggior valore aggiunto.  

«Il valore del brand dovrebbe salvaguardare l'alternanza delle vendemmie ? ha evidenziato il dg Benetello, riferendosi all'annata commerciale in corso ? Confidiamo di aumentare il liquidato prendendo esempio dall'Alto Adige, che ha deciso di affrontare il mercato alzando i prezzi». L'aumento della remunerazione dei soci è peraltro un impegno che tutte le società del gruppo LaVis si è assunta con le banche lo scorso 22 ottobre, in occasione della sottoscrizione di un nuovo piano di ristrutturazione del debito. Il nuovo business plan 2018-2022 ha l'obiettivo di raggiungere finalmente un equilibrio economico e finanziario delle attività industriali «ristabilendo un trend di crescita realistico, sostenibile e allineato a quello della concorrenza. 
Nella sua relazione, il presidente Patton ha messo in luce il valore della storia dell'azienda valorizzando soci «storici» e nuovi ingressi: il più anziano è Pio Sartori, classe 1922 di Verla di Giovo, mentre il il più giovane è Martino Debiasi di 22 anni. Gli ettari di vitigno coltivati sono oggi 754 (erano 807 nel 2015, ma erano scesi a 747 l'anno successivo, mentre ora la superficie di competenza della LaVis sembra essersi stabilizzata). Intanto, si guarda con interesse ad un possibile ingresso in Cavit (ne riferiamo nell'articolo in basso). Sempre Patton ha parlato dell'alta qualità dei vini prodotti e della capacità dell'azienda di innovarsi nel tempo: «Ecco Bronner ? ha annunciato con soddisfazione mostrando una delle 7.000 bottiglie della nuova etichetta immesse da appena una ventina di giorni sul mercato ? È prodotta con le varietà d'uva resistenti che necessitano di meno trattamenti antiparassitari».

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