Bufera sul Sait, la denuncia della Filcams Cgil «Disdetto il contratto integrativo: tagli in busta paga»

Con una lettera inviata oggi ai sindacati, Sait ha comunicato la decisione di disdettare il contratto integrativo aziendale per tutti i dipendenti del consorzio.

Lo rende noto la Filcams Cgil del Trentino sottolineando come «senza un nuovo accordo, dal 1° gennaio dell’anno prossimo i lavoratori subiranno pesanti tagli alle retribuzioni».

«È una scelta grave che purtroppo conferma la strategia di questi amministratori e cioè di far pagare ai dipendenti i costi di una riorganizzazione necessaria« commenta il segretario provinciale della Filcams, Roland Caramelle. »Una decisione - prosegue il sindacalista - che di fatto mette la parola fine ad una positiva storia di contrattazione integrativa».

«C’è tempo fino a fine anno per trovate una soluzione, ma non accetteremo le condizioni dettate dal consorzio in modo unilaterale e a danno dei lavoratori», conclude Caramelle.

«La disdetta sarà operante dal 1° gennaio 2019, ma l’obiettivo non è assolutamente quello di togliere risorse ai lavoratori; l’obiettivo è invece di distribuire le stesse o maggiori risorse correlandole più strettamente a risultati concreti e misurabili. Questo è già previsto per gli addetti del magazzino (il cui premio è commisurato alle quantità movimentate); ma il criterio del merito deve permeare ogni cellula dell’azienda, anche per non creare situazioni di disparità interna». Così il Sait sulla disdetta del contratto integrativo.

«Spero che questa decisione non sia strumentalizzata - sottolinea il presidente del Sait, Renato Dalpalù - il Consorzio intende semplicemente discutere con i lavoratori e con le loro rappresentanze sindacali modalità più adeguate per distribuire risorse che oggi sono elargite senza tener conto di alcun fattore di performance. Questo perciò è un passaggio importante sia per l’efficacia del lavoro sia per l’equo trattamento dei lavoratori, ossia un passaggio costruttivo, non repressivo».

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