Pensplan va a caccia delle fasce giovanili

Oltre metà della popolazione del Trentino Alto Adige, soprattutto quella in età lavorativa, possiede un fondo di previdenza complementare

di Lorenzo Basso

Oltre metà della popolazione del Trentino Alto Adige, soprattutto quella in età lavorativa, possiede un fondo di previdenza complementare. Si tratta del dato più alto registrato a livello nazionale, con un picco del 57 per cento solo nella provincia di Bolzano. Nondimeno, a causa delle difficoltà lavorative e dei redditi che si mantengono bassi, l'età media di accesso allo strumento di accantonamento dei propri risparmi supera i quarant'anni, mentre rimangono al palo le giovani generazioni. Il dato è emerso in occasione di una conferenza stampa organizzata da Pensplan, il progetto sociale regionale per la promozione e lo sviluppo della previdenza complementare a livello locale, convocata per presentare gli sgravi fiscali e le opportunità consentite dai fondi previsti per i lavoratori, in particolare quelli del pubblico impiego. 

Secondo le statistiche dello scorso anno, infatti, sebbene sul nostro territorio l'attenzione nei confronti della previdenza integrativa sia molto alta, il primo accesso avviene solitamente intorno ai 35 anni, mentre quelli che aderiscono prima del compimento del trentesimo anno di età sono solitamente persuasi dai propri famigliari, talvolta ancora a carico dei genitori. «Cerchiamo di diffondere il più possibile la cultura della previdenza integrativa - ha specificato la presidente Laura Costa - in un contesto regionale che possiamo dire senz'altro buono. Ciononostante, non riusciamo ancora a raggiungere la fascia della popolazione più giovane per molteplici ragioni, ad iniziare dalla mancanza di reddito iniziale e dall'incertezza lavorativa. L'età di ingresso, salvo alcuni casi, rimane quindi abbastanza alta, mentre l'iscritto medio ha più di 44 anni» mentre nel resto d'Italia è più alta e pari a 46 anni.

Negli ultimi anni, Pensplan, con l'obiettivo di aumentare il più possibile la platea degli iscritti ad un fondo complementare, secondo quanto previsto dallo statuto, ha elaborato una serie di strumenti mirati a divulgare l'informazione ed a renderne più appetibile l'adesione anche da parte dei giovani. «Oltre agli sgravi fiscali, con deducibilità fino a 5.165 euro per lavoratori pubblici e privati - ha concluso Costa, rilevando la presenza di oltre 120 sportelli informativi tra Trento e Bolzano - vi sono vantaggi relativi al rendimento del capitale accantonato, alla sicurezza dell'investimento e al fondo per la prima casa. Bastano solo 50 euro versati al mese per assicurarsi un buon rendimento sul lungo termine».

Tra le iniziative lanciate da Pensplan negli ultimi anni per ampliare la conoscenza dei fondi integrativi, vi è anche il premio per la tesi di laurea per le università di Trento, Bolzano ed Innsbruck, introdotto lo scorso anno in occasione dei 20 anni del progetto regionale. Resa nota la vincitrice della prima edizione, la giovane Silvia Bronzoni , laureatasi con una ricerca in tema di «Comprensione della negazione: analisi neuropsicologica in un gruppo di pazienti con demenza neurodegenerativa».

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