Ict, Gpi e Dedagroup cercano personale ma non lo trovano

Le due aziende trentine di Ict, la Gpi e la Dedagroup, sono state visitate stamani dal sindaco di Trento, Alessandro Andreatta. Visite che in entrambi i casi hanno visto i vertici aziendali spiegare che sono alla ricerca di personale che non trovano.

«Oggi, in giro per il mondo- ha spiegato Gianni Camisa, ad Dedagroup - ci sono tantissime banche, aziende di moda (160, da Fendi a Versace) e pubbliche amministrazioni che lavorano grazie ai software e alla consulenza Dedagroup. Non a caso l’azienda continua ad assumere: 100 persone l’anno scorso, 70 nei primi mesi del 2018, con l’obiettivo di arrivare a 400 in quattro anni. Tutto bene allora? No, perchè è sempre più difficile trovare i profili professionali giusti. Per questo Camisa lancia un’idea: Dedagroup ha avviato importanti iniziative per attrarre, formare e inserire le risorse e le competenze che le servono oggi e dovrà avere domani - spiega Camisa - Questa esperienza può essere sviluppata come asset del territorio avviando un master di altissima formazione».

Analogo problema per la Gpi, per cui ha parlato il presidente e ad Fausto Manzana: «Siamo nati qui e cresciuti qui non a caso. Conosco bene le altre regioni italiane e so che tutto questo altrove non sarebbe potuto succedere. Per questo ci piange il cuore constatare che qui a Trento oggi non ci sono le condizioni per continuare a crescere. Abbiamo bisogno di professionalità che qui sono impossibili da trovare: investor relator, internal audit, supporto alla corporate governance. Non nascondo il fatto che la tentazione di trasferirsi altrove c’è, ma se Trento perde la testa di Gpi è un bel problema».

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