Trento e Bolzano: prezzi al top Aumentano bollette e poste

di Francesco Terreri

Mentre a livello nazionale la ripresa dell’inflazione è ancora contenuta, Trento e Bolzano vedono un’impennata dei prezzi come non si registrava da cinque anni. Ad agosto l’indice dei prezzi per l’intera collettività (Nic) aumenta a Trento dell’1% su base mensile e del 2,5% su base annua. A Bolzano l’incremento mensile è pari allo 0,9%, quello tendenziale annuo al 2,9%. A livello nazionale l’inflazione del mese è dello 0,3%, quella annuale dell’1,2%. L’Unione Nazionale Consumatori ha stilato la top ten delle città più care d’Italia. A Bolzano la maggiore spesa annua per una famiglia di quattro persone è pari a 1.622 euro, a Trento la stangata è di 1.276 euro.

«La città con i maggiori rincari si conferma, come sempre, Bolzano. Seguono Trento e Firenze. Rispetto alla media italiana, una famiglia di Bolzano ha un rialzo del costo della vita superiore di tre volte e mezzo» afferma l’Unione Consumatori. «Tra le regioni più costose, in termini di rincari, ancora una volta il Trentino Alto Adige, dove l’inflazione del 2,7% significa, per una famiglia di quattro persone, una batosta pari a 1.460 euro su base annua». La media nazionale di spesa aggiuntiva per una famiglia di quattro persone è di 463 euro.

Unica consolazione, gli aumenti dei prezzi sono più contenuti per i prodotti ad alta frequenza di acquisto, tra i quali generi alimentari, spese per l’affitto, carburanti, trasporti urbani, giornali e periodici, ristorazione, spese di assistenza.

In Trentino i prodotti comprati più frequentemente dalle famiglie rincarano ad agosto dello 0,1%, mentre l’inflazione tendenziale si ferma all’1,1%. I prezzi degli alimentari sono praticamente stabili (-0,3% nel mese, +0,5% in un anno), così come gli affitti (+0,1%). I carburanti, sottoposti alle oscillazioni del prezzo del petrolio, aumentano dello 0,2% nel mese e del 2,5% su base annua. Al ristorante si paga in media l’1,2% in più di un anno fa.

La batosta arriva con i prodotti a media frequenza di acquisto, che comprendono tra l’altro le spese di abbigliamento, le tariffe elettriche e quelle di acqua e rifiuti, i medicinali, i trasporti stradali, ferroviari, marittimi e aerei, i servizi postali e telefonici, i pacchetti vacanze, gli alberghi e gli altri servizi di alloggio. A Trento queste voci di spesa sono rincarate del 2,6% in un solo mese e del 5,2% su base annua.
Crescono in primo luogo, per fattori stagionali dice l’Istat, i prezzi dei servizi legati ai viaggi e al turismo.

I servizi di trasporto, cioè i biglietti di pullman, treni, aerei, navi, crescono del 13% nel mese e del 13,5% su base annua. I pacchetti vacanza aumentano del 9,3% mensile ma solo dello 0,8% annuo. Alberghi e alloggi turistici rincarano del 10,5% in un mese e di ben il 26,1% in un anno, ma pesa l’introduzione dei listini di alta stagione.

Tra le spese a media frequenza di acquisto, però, i rincari colpiscono anche beni e servizi essenziali. Le bollette, pur rimanendo ferme ad agosto, aumentano del 2,1% su base annua trainate dal rincaro dell’energia elettrica scattato a luglio. I prezzi dell’abbigliamento crescono dell’1,7% tendenziale. I servizi postali rincarano del 4% in un anno. Sul versante finanziario e del risparmio, gli aumenti riguardano in particolare le assicurazioni: +3,7%.

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