A Trento negozi affollati ma gli acquisti frenano

di Lorenzo Basso

Dopo la caccia al regalo dei giorni che precedono il Natale, quando la frenesia dell'acquisto sembrava aver contagiato molte persone, le strade del centro storico cittadino tornano a riempirsi in questi giorni per i primi saldi della stagione invernale, mentre in tanti approfittano di qualche giorno di ferie per acquisti dell'ultimo momento.

Ieri e l'altroieri, buona parte dei negozi e degli esercizi della città si sono riempiti di acquirenti dell'ultima ora, oppure di gente interessata a cambiare quanto ricevuto in dono.

Eppure, malgrado l'alta affluenza registrata nel capoluogo negli ultimi giorni e la presenza dei turisti, la maggior parte degli esercenti da noi intervistati, nel corso di una breve indagine effettuata nei giorni scorsi, rilevano un calo generalizzato negli acquisti natalizi rispetto agli anni passati, un'attenzione particolare alla spesa complessiva che deriverebbe dal perdurare della difficile congiuntura e dall'incerta crescita economica del Paese.

Insomma, sebbene le strade in queste settimane si siano riempite di persone, ed i clienti nei negozi non sembrino mancare, i consumi rimangono bassi.

«La situazione - ci ha spiegato a tal proposito Giovanni Gravante , presidente di Federmoda - è a macchia di leopardo, e se qualcuno registra buoni affari, altri denotano cali significativi nelle vendite. Sicuramente non si rileva alcuna ripresa, anzi, ci troviamo in fase di evidente stallo. Alcune persone con disponibilità economica non mancano, ma la maggior parte della popolazione è attenta al borsello, e cerca di spendere meno ed in modo ponderato, evitando i prodotti più costosi o di alta qualità per preferire articoli meno pregiati. Capiamoci: i regali si fanno, ma con più oculatezza di un tempo».

Il settore maggiormente interessato dalla contrazione dei consumi parrebbe essere quello dell'abbigliamento, dove ai capi di maggior pregio o qualità, si preferiscono gli articoli meno costosi oppure gli accessori, sempre più ricercati per ragioni di prezzo e di facilità di acquisto.

«Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno - ci ha detto Roberta Calaresu , di un negozio di intimo del centro - abbiamo venduto un terzo. Le persone sono sempre più attente al portafoglio. A quanto ci risulta, le persone che possono spendere con maggiore tranquillità sono quelle più anziane, che scelgono capi comodi come pigiami, camicie da notte o indumenti di uso domestico».

Malgrado le molteplici testimonianze raccolte nei negozi di moda del centro, in cui è emersa una contrazione generalizzata nelle vendite, vi sono anche esercizi in cui le cose vanno meglio. «Per quanto concerne gli acquisti - ha specificato al riguardo Valentina Gregori , responsabile della boutique Nanà - non ci possiamo lamentare, e siamo in linea con quelle dello scorso anno. Le persone cercano soprattutto maglie e camice, oppure accessori alla moda. Questi ultimi sono i preferiti dagli uomini in quanto permettono di ovviare ai problemi di taglia».

Il comparto meno interessato dalla crisi, invece, parrebbe essere quello dei giocattoli, dove tuttavia vi è una forte concorrenza tra negozi specializzati e grandi magazzini. «Dato che che i giocattoli ormai si comprano al supermarket - ha chiosato Alberto Gazzatullo , del negozio «Italo» - noi abbiamo puntato su articoli originali e particolari, che sembrano tornare a trovare il favore del pubblico. Parlo ad esempio del "Meccano" o di alcuni modellini introvabili e unici: non i classici mattoncini di plastica, ma giochi educativi o dove mettere in pratica la propria creatività».

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