Andrea Girardi al vertice A22 In vista staffetta con Olivieri

Andrea Girardi, uomo di fiducia del governatore Ugo Rossi, indicato dalla Regione in quota giunta provinciale, è stato eletto ieri all’unanimità nuovo presidente dell’A22

di Angelo Conte

Andrea Girardi, uomo di fiducia del governatore Ugo Rossi, indicato dalla Regione in quota giunta provinciale, è stato eletto ieri all’unanimità nuovo presidente dell’A22.

Per l’Autobrennero, secondo gli accordi presi dallo stesso Rossi con il vice di giunta Alessandro Olivi del Pd, si profila una staffetta.

A metà mandato, secondo quanto chiarito nei giorni scorsi anche da Rossi pubblicamente, il posto di Girardi dovrebbe essere preso dal neoconsigliere della società Luigi Olivieri, del Pd. Un po’ a sorpresa, ieri nel corso dell’assemblea dei soci che oltre a eleggere Girardi, ha rinnovato dieci consiglieri su 14, Rossi non ha fatto cenno alla questione della staffetta. A confermare che la formula dovrebbe essere applicata alla presidenza, interviene Olivi che sostiene come «l’accordo sulla governance di A22 resta valido».


AI SOCI DIVIDENDI PER 32,6 MILIONI

Ai soci, di cui l’85% circa pubblici e il poco meno del 15% privati, quest’anno andrà in pagamento un dividendo di poco più di 32,6 milioni di euro (il 43% dell’utile netto 2015 arrivato a 76,4 milioni), quasi 3 milioni di euro in più rispetto alla proposta portata in assemblea dal consiglio di amministrazione. Ma sarebbero potuti essere di più, ovvero circa 38 milioni, nel caso in cui fosse passata la proposta del socio privato Infracis di portare a 25 euro per azione il dividendo, contro i 20 euro proposti inizialmente dal consiglio di amministrazione.

Cifra per la quale hanno detto di essere a favore anche gli altri soci veronesi di A22 e la Camera di commercio di Bolzano. Alla fine, la mediazione ha fatto sì che si arrivasse a una quota di 21,5 euro per azione, confermando così il dividendo assegnato l’anno scorso. Il braccio di ferro sul dividendo dell’A22 in assemblea si è risolto così con una votazione che ha visto come unico contrario il voto di Infracis e con cifre che, a partire dalla prossima concessione, difficilmente resteranno le stesse.

«Con la prossima concessione - spiega l’ormai ex presidente Paolo Duiella a conclusione dell’assemblea dei soci - annualmente l’A22 dovrà versare risorse ingenti». Il calcolo è presto fatto: ogni anno, per almeno i prossimi 9 anni, si dovranno pagare 154,5 milioni di euro annui: 34,5 annui per il fondo per il Tunnel del Brennero, 70 milioni di euro annui per ripagare l’avviamento da 568 milioni di euro, 50 milioni di euro annui come canone della concessione. Oltre a ciò verranno a mancare anche gli interessi prodotti da 584,5 milioni di euro di fondo pro tunnel che sono oggi parcheggiati da A22 in titoli di stato che rendono annualmente alcuni punti percentuali. Il che tradotto significa che in futuro «i bilanci non saranno così belli come quelli di questi ultimi anni» ha chiarito Walter Pardatscher, amministratore delegato verso la riconferma. Insomma, «spazio per dividendi ce ne sarà ma magari non come quelli degli ultimi anni» chiosa Duiella. E la società per riuscire ad avere un equilibrio tra spese, investimenti e ricavi, a differenza di oggi, dovrà fare debiti.

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