Salvataggio Rurali, sul piatto 18 milioni

di Francesco Terreri

Mentre sono costrette a partecipare al salvataggio di quattro banche nazionali, Cassa Centrale Banca e le Casse rurali fanno da sé per mettere in sicurezza i propri istituti in difficoltà con un impegno di oltre 18 milioni di euro. La ricapitalizzazione della ex Cassa Rurale di Folgaria, ora Cassa degli Altipiani, è in capo a Promocoop, la cassaforte del movimento cooperativo provinciale, che versa 3,5 milioni riportando il patrimonio di vigilanza entro i limiti di legge e consente al commissario della Banca d'Italia Giambattista Duso di «riconsegnare» la Rurale in bonis. Intanto le altre Casse sono chiamate a sottoscrivere prestiti subordinati per circa 15 milioni per sostenere gli istituti col patrimonio meno robusto. Venerdì è in programma l'assemblea di settore in cui si farà il punto sulla situazione e sulla riforma nazionale.

Come è noto (l'Adige dei giorni scorsi), il governo e la Banca d'Italia hanno deciso che il salvataggio di quattro banche nazionali in crisi, ora guidate dal manager trentino Roberto Nicastro , debba essere pagato dal resto del sistema bancario, oltre che da azionisti e obbligazionisti dei quattro istituti. Quindi anche dalle Bcc per 225 milioni e, tra esse, dalle Rurali trentine per 25 milioni e forse il doppio l'anno prossimo. Viceversa, per salvare le 6 Bcc commissariate da Bankitalia, tra cui Folgaria, il credito cooperativo deve far da sé.

In effetti è quello che accade in Trentino. Nell'assemblea del 24 novembre, il commissario della Rurale di Folgaria Duso ha annunciato che la Banca d'Italia ha approvato le condizioni per la ricapitalizzazione della banca: revisione dell'attività creditizia, riduzione degli oneri di gestione compreso il personale (10 dipendenti in meno), impegno di Promocoop a sottoscrivere azioni di finanziamento, diventando una sorta di socio sovventore. A metà 2015 Folgaria aveva requisiti patrimoniali appena sopra il minimo di legge ma sotto il margine di sicurezza, che colloca l'asticella al 6,5% degli impieghi per il capitale «di prima qualità» e al 10,5% per il capitale totale.

Il piano di recupero di Folgaria-Altipiani prevede l'apporto di 3,5 milioni di Promocoop, un aumento di capitale di 500-750 mila euro destinato ai soci, il reinvestimento degli utili, la cessione di sofferenze. In questo modo già alla fine di quest'anno i requisiti patrimoniali torneranno sopra il 7% per il capitale di prima qualità e sopra il 12% per il capitale totale. Analogo rafforzamento ci sarà per quelle Casse rurali che oggi sono appena sopra i minimi patrimoniali di legge, grazie a nuove sottoscrizioni di prestiti subordinati, che sono assimilati a patrimonio di vigilanza, da parte di tutto il movimento per circa 15 milioni.

Venerdì in assemblea le Casse saranno aggiornate sulla riforma del credito coop. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha confermato che il decreto del governo arriverà dopo Natale. Il presidente di Federcasse Alessandro Azzi , intervistato dai supplementi economici dei maggiori quotidiani, conferma che l'obiettivo è un unico gruppo nazionale (Bolzano a parte), con una capogruppo patrimonializzata per 1 miliardo e controllata dalle Bcc. Ma, per una parte minoritaria del capitale, «si potrà anche pensare ad una soluzione quale la Borsa».

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