Whirlpool taglia ancora ma stavolta interviene il governo

A meno di un anno dalla chiusura definitiva dello stabilimento Whirlpool di Spini di Gardolo, che ha portato alla perdita di oltre 400 posti di lavoro, oggi il gruppo statunitense ha annunciato oltre 1.350 nuovi esuberi in Italia. Lo ha fatto in occasione dell'incontro con i responsabili del Ministero dello Sviluppo1, cui la società ha presentato il nuovo piano industriale.

Gli esuberi sarebbero 1.200 nelle fabbriche e 150 nei centri di ricerca, come ha spiegato Gianluca Ficco della Uilm nazionale al termine dell'incontro. Sarebbe prevista anche la chiusura dello stabilimento Indesit di Caserta, dove lavorano circa 800 persone e la cessazione di uno dei due stabilimenti di Fabriano (Ancona), quello di Albacina (Ancona), i cui 600 lavoratori secondo il progetto aziendale dovrebbero essere trasferiti nella vicina fabbrica anconetana di Melano.

Come avvenuto per lo stabilimento di Trento, le chiusure porterebbero ad un'ulteriore crescita dello stabilimento «madre» di Whirlpool in Italia, quello di Varese, dove la multinazionale intende aumentare l'impegno, investendo la gran parte dei 500 milioni che nei prossimi 4 anni il management di Whirlpool ha detto al Ministero di voler stanziare in Italia.

Il Governo ha espresso una «forte contrarietà per gli aspetti legati agli impatti occupazionali inerenti diversi siti produttivi» presenti nel piano presentato dai vertici di Whirlpool per l'integrazione con Indesit. E' quanto si legge in una nota del Ministero dello Sviluppo, che ha «chiesto all'azienda di confermare l'impegno a non procedere a licenziamenti unilaterali».

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