E’ iniziata la stagione dei rifugi: attivi anche quelli in alta quota
Il 20 giugno data storica che segna l'apertura anche se in molti casi i gestori anticipano. Si preannuncia una stagione difficile per l’acqua: nevicate meno abbondanti del 2024 e il caldo dell'ultima settimana ha ridotto i nevai in quota
TRENTO. La data del 20 giugno è quella storica che segna l'apertura dei rifugi, ma da molti anni ormai, complici i cambiamenti climatici, l'evoluzione dell'alpinismo e dell'escursionismo, la montagna è frequentata tutto l'anno ed i gestori dei rifugi, in molti casi anticipano le aperture. La stagione della montagna si dovrebbe chiudere fra 3 mesi, il 20 settembre, ma anche quella data appartiene al passato.
Si preannuncia un'estate non semplice: sulle montagne del Trentino nel 2025 la neve è caduta in quantità variabile, ma minore rispetto al 2024 ed il caldo della settimana scorsa ha ridotto rapidamente le distese bianche. Dei 150 rifugi del Trentino la Società degli alpinisti tridentini ne ha 35, la maggior parte alpinistici. Ecco lo stato dell'arte ad oggi.
Gruppo Brenta.
Il Giorgio Graffer a 2261 metri posto sotto il passo del Grostè ha aperto ieri, come ci conferma Roberto Manni, gestore del rifugio che porta il nome del grande alpinista Giorgio Graffer e base di partenza per escursioni sul Brenta settentrionale e la via delle Bocchette. Ai 2271 metri i rifugi Tuckett e Sella ai piedi dei Castelletti c'è il gestore Alberto Angeli lassù da qualche giorno con la famiglia. Ha sistemato i due edifici ed ha aperto mercoledì, confermando che sul sentiero per il Tuckett non c'è neve. Il Maria e Alberto ai Brentei, a 2182 metri, del Cai di Monza, ristrutturato tre anni fa nell'alta Val Brenta gestito da Luca Leonardi con la famiglia apre oggi. Leonardi conferma che per arrivare ai Brentei si trova neve solo nel canalone a mezz'ora dal rifugio. Alla vedretta degli Sfulmini l'Alimonta, il rifugio più alto del Gruppo Brenta a 2580 metri, della famiglia di Ezio Alimonta apre questo fine settimana, con una situazione di meno neve rispetto alla stagione 2024. Il rifugio fratelli Garbari ai 2500 metri dei XII Apostoli, famoso per la chiesetta alla base dell'omonima cima dedicata ai caduti della montagna e dove l'ultima domenica di luglio c'è il pellegrinaggio con la celebrazione della messa con il coro della Sosat, il nuovo gestore Alessandro Beltrami ha aperto, dopo aver ricevuto le chiavi da Aldo Turri che è stato lassù per 17 anni, proprio oggi. Il Silvio Agostini a 2400 metri alla base della cima Ambiez, gestito da Roberto Cornella ha fatto un'anteprima lo scorso fine settimana ed ha aperto l'Agostini da oggi.
Adamello Presanella.
Ai 2298 metri sul versante nord della Presanella, la vetta più alta interamente in Trentino con i suoi 3556 metri, il Francesco Denza è gestito dalla guida alpina Mirco Dezulian, il quale conferma che il rifugio è aperto da ieri e la via normale alla Presanella è già stata tracciata. Al Giovanni Segantini (2373 m) dal versante della val Nambino della Presanella Carmela Caola ha anticipato di due settimane l'apertura: è lassù in alta val d'Amola dal 31 di maggio. Il rifugio Città di Trento a 2449 m del Mandron gestito dalla guida alpina Denis Redolfi che ha aperto ad aprile per lo sci alpinismo e struttura dotata di una centralina idroelettrica che lo rende carbon free, inizia la stagione estiva oggi. Sempre in Adamello al Dante Ongari al Carè Alto ai 2459 m al Bus del Gat, il gestore Gianni Mittempergher conferma la piena operatività del rifugio già dallo scorso fine settimana. Ai Caduti dell'Adamello ai 3025 m del passo della Lobbia, il rifugio dove sciò, nell'estate del 1986 Papa Giovanni Paolo II, il gestore Romano Ceschini, che apre in primavera per lo sci alpinismo conferma il via della stagione estiva del 2025 per stamattina.
Parco dello Stelvio. Il Mantova, il nido d'Aquila della Sat a 3535 m, poco sotto la vetta del Vioz apre, come ci conferma il gestore Mario Casanova l'apertura per domani: «Dai 2700 m c'è ancora molta neve. Dobbiamo spalare la neve, come tutti gli anni, al passaggio del Brik ed anche su al rifugio il manto nevoso è ancora alto». Ai 2600 m del rifugio Guido Larcher al Cevedale Manuel Casanova lassù sin da piccolo al fianco di papà Oreste ha aperto oggi. Il rifugio Silvio Dorigoni ai 2436 m in alta val di Saent gestito dalla guida alpina Lorenzo Jachelini ha aperto oggi con molte prenotazioni soprattutto di alpinisti stranieri, che faranno le traversate sulle vette ancora innevate del Parco dello Stelvio.
Lagorai Cima d'Asta.
All'Ottone Brentari ai 2473 metri al lago di cima d'Asta il gestore Emanuele Tessaro ha aperto già nel fine settimana del 14 ed in questi giorni ha ultimato le necessarie operazioni di manutenzione, all'ombra del "Zimon" il nome di i Tesini danno alla Cima d'Asta.
Pale di San Martino.
Al Pedrotti alla Rosetta la guida alpina Mariano Lott con la moglie Roberta sono al rifugio già operativi dal 14. Nel cuore delle Pale di San Martino la stagione è, nel rispetto della tradizione iniziata. Ai piedi delle verticalità della cima della Madonna, su un terrazzamento di roccia a 2358 m, il rifugio al Velo della Madonna gestito da Elisa Bettega, apre oggi con i sentieri puliti fino al rifugio, le ferrate in quota sono ancora di controllare, ma è questione di giorni. Sempre nel cuore delle Pale il rifugio Pradidali a 2278 m gestito dalla guida alpina Duilio Bonisegna è al rifugio per gli ultimi lavori di sistemazione per dare il via alla stagione con oggi.
Catinaccio.
Al Principe a 2600 metri dell'omonimo passo all'ombra del Catinaccio d'Antermoia Sergio Rosi, che lo gestisce con il figlio Daniele è al rifugio, che è aperto già da alcuni giorni. Lassù è ancora operativo il cantiere per via dei lavori di ampliamento e ristrutturazione che saranno ultimati nel corso di quest'estate. Roberta Silva, presidente dell'associazione rifugi, nella tradizione del Roda di Vael e del Gruppo del Catinaccio ha aperto il rifugio ai 2283 m della Sella del Ciampaz già il 24 maggio e complice la Pentecoste ed ha registrato un discreto afflusso di escursionisti e alpinisti tedeschi. «Come presidente dell'Associazione rifugi conosciamo i problemi specie dell'acqua. Teniamo sempre monitorata la situazione e cerchiamo di sensibilizzare le persone a farne un uso consapevole. Ai 2496 m del rifugio Antermoia, il gestore Martin Riz, campione del mondo del passato di sci alpinismo è lassù già da una settimana e la sua stagione sarà assai lunga, come d'abitudine nel Gruppo Catinaccio, meteo permettendo, fino alla metà di ottobre.
Gruppo del Sella.
Nel Gruppo del Sella al Col Turond a 2873 m il rifugio Boè, una struttura completamente rinnovata dalla Sat da tre anni e gestito dalla storica guida alpina Lodovico Vaia conferma che il rifugio è pronto per l'apertura di oggi. Il Boè dal 2024 è allacciato alla rete elettrica, che sale dalla val Lasties in parallelo con la fognatura, che parta in basso i reflui del rifugio ed i vantaggi di questo collegamento rendono il rifugio estremamente funzionale.