Baldi (Sat): stop al turismo mordi e fuggi, diffondere una cultura rispettosa dell'ambiente
L'appello del presidente della sezione roveretana alla vigilia dell'assemblea in programma sabato 17 maggio nella città della Quercia. «Montagna spesso ferita e violata dall'assalto dei turisti della domenica. È un bene di tutti ma va in qualche modo regolamentato l'accesso per evitare quegli eccessi nocivi e pericolosi»
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ROVERETO - Difendere le montagne dai danni della dinamica del turismo di massa, degli "scalatori mordi e fuggi"; e coinvolgere sempre più i giovani. Questi, in sintesi, i principali obiettivi che si pone il gruppo Sat di Rovereto, chiamato in assemblea sabato alle 17 al centro pastorale Beata Giovanna in via Conciatori.
A tracciare l'orizzonte dell'azione Sat in quel di Rovereto e della Vallagarina il presidente della sezione Gianmario Baldi nella lettera di convocazione inviata ai 1.200 soci alla scadenza del mandato dell'intero direttivo.
Parte con i ringraziamenti ai componenti dell'attuale consiglio (Bruno Spagnolli, Rosanna Chiesa, Roberto Maffei, Paolo Tomasi, Luca Bertolini, Remo Coser, Andrea Baldo, Michele Zandonatti nonché Paolo Baldessarini, Michele Cavalieri e Daniele Lombardi) per poi ricordare «la consueta vivacità della Sat cittadina, sempre più connessa con la città e il suo territorio, che ha realizzato numerose iniziative grazie all'impegno di soci e del consiglio. Le proposte realizzate sono state rivolte alla formazione e alla preparazione per affrontare con sicurezza le salite in montagna, alla volontà di diffondere una cultura rispettosa dell'ambiente alpino e dell'umanità che vive in montagna».
E qui il presidente Baldi entra nel vivo del problema, «di una montagna spesso ferita e violata dall'assalto dei turisti della domenica, dove quello che conta è esserci ed arrivarci ad ogni costo perché magari richiamati dai social e dagli influencer: no, questa non è cultura della montagna, è l'eccesso del turismo "mordi e fuggi". Questo non ci sta assolutamente bene perché chi ama la montagna deve imparare a frequentarla anche in periodi nei quali non si registra quell'overturismo deleterio» puntualizza il presidente Baldi ben consapevole che «questo è un tema molto delicato. Chiaramente non puoi impedire a nessuno di andare la montagna, di godersi le bellezze che sono un patrimonio di tutti. Ma proprio perché la montagna è un bene di tutti va in qualche modo "regolamentato" l'accesso per evitare quegli eccessi nocivi e pericolosi. Al di là di provvedimenti come il "numero chiuso" con il contingentamento degli accessi ai passi o a qualche area più delicata dal punto di vista ambientale, quello che ritengono fondamentale è una nuova cultura rispettosa delle nostre cime e del territorio che è l'esatto opposto della cultura del "c'ero anch'io" come l'assalto a Roccaraso dopo il post su Facebook di un'influencer napoletana».
Ovviamente tutti hanno diritto ad arrivare alla "fonte della bellezza" però «noi vorremmo che ciò fosse anche occasione di crescita della persona, di scoperta delle proprie possibilità, di emozioni e di relazioni... In questo contesto si inserisce la riscoperta dei luoghi minori senza necessariamente raggiungere le mete più conosciute e ambite sempre più affollate. Il nostro compito è anche quello di cambiare questa cultura...» ribadisce il presidente Gianmario Baldi ricordando un altro tema: quello del rinnovamento generazionale.
«Dobbiamo avvicinare i giovani alla Sat e dare loro la responsabilità che meritano: questa è una vera sfida e per affrontarla dobbiamo essere credibili e credere nel rinnovamento della sezione» con un invito (rivolto a tutti) a collaborare alla manutenzione di sentieri e rifugi e a partecipare più numerosi alle molte iniziative della Sat roveretana. G. R.