I finanzieri da Predazzo alla Bolivia, conquistato il secondo «cinquemila» della spedizione tricolore
Il capo è un feltrino, gli altri quattro tutti istruttori del Primiero: Cima Fiamme Gialle e Cima 250, in onore dei due secoli e mezzo del Corpo. Sono stati scelti tra gli istruttori più esperti e tecnicamente adeguati per la spedizione sudamericana organizzata nell'ambito degli eventi per celebrare il 250° dalla fondazione della Guardia di Finanza
PREDAZZO. In due parole: missione compiuta. I 5 finanzieri istruttori del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza, partiti l'8 maggio dall'Italia in direzione Bolivia, hanno raggiunto le due vette che si erano prefissati, sulla Cordillera Real, mettendo in bella mostra la picozza tricolore che avevano ricevuto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ed essendo la prima volta che degli esseri umani sono arrivati a toccare il suolo di queste cime, le hanno battezzate con due nomi che vogliono celebrare la Guardia di Finanza e la sua lunga storia: la prima "Fiamme Gialle", per le mostrine che portano sul colletto; la seconda "250", come gli anni trascorsi dalla fondazione della forza di polizia.
Protagonisti di questa avventura il tenente colonnello Alessandro Alberioli, il brigadiere Marco Brunet e gli appuntati scelti Riccardo Scarian, Walter Tomas e Marco Canteri. Il primo, capo spedizione, feltrino. Gli altri quattro, primierotti. Tutti istruttori del Soccorso alpino, al servizio del corso di addestramento alpino a Passo Rolle.
Sono stati scelti tra gli istruttori più esperti e tecnicamente adeguati per la spedizione sudamericana organizzata nell'ambito degli eventi per celebrare il 250° dalla fondazione della Guardia di Finanza.
La missione, nata da una proposta di Padre Antonio Zavatarelli, missionario in Bolivia, è stata avviata con l'obiettivo di addestrare nel soccorso in quota i ragazzi frequentatori del corso "turismo di montagna" di Peñas, località a 4.000 metri di altezza, a circa un'ora dalla capitale La Paz.
La prima salita è stata portata a compimento alle 14.10 di martedì scorso (erano le ore 20.10 in Italia). L'ascesa è avvenuta attraverso 3 vie alpinistiche di difficoltà crescente: la via "normale" dell'Amicizia Italia-Bolivia (difficoltà massima 5b), la via denominata Nec Recisa Recedit (difficoltà 6c) e la via denominata "del Presidente" (difficoltà 7c). La vetta, alta 5.310 metri, sarà d'ora in avanti chiamata "Cima Fiamme Gialle".
Domenica invece, dopo una salita di circa 6 ore dal campo base, costituito a circa 4.650 metri di altitudine sulla Cordillera Real, il team ha raggiunto con successo alle ore 9.10 boliviane (15.10 italiane) la cima della vetta di terreno misto inviolata e innominata. La salita alla vetta è stata condotta attraverso 2 distinte vie alpinistiche di diverse difficoltà e caratteristiche: la via "normale" alla vetta, difficoltà massima 5c (scala francese), denominata "Via dei Finanzieri" e la via di misto difficoltà massima M4 (scala Mixed), denominata "Via dell'Onore ai Caduti". Questa vetta, che ha un'altezza approssimativa di 5.756 metri, sarà d'ora in avanti chiamata "Cima 250".
Dopo le scalate, ora la spedizione si occuperà dell'attività di formazione nei confronti delle aspiranti guide boliviane, concentrandosi soprattutto nel soccorso in montagna, per permettere loro di avere le nozioni del mestiere e lavorare così con maggiore sicurezza con i turisti.