Animali / Il punto

Orsi, sempre alta tensione dopo le ordinanze di abbattimento: altri ricorsi, domenica manifestazione animalista a Trento

Sono già oltre 200 mila le sottoscrizioni della petizione online lanciata dall'Oipa di Trento per il rilascio di Jj4, ora rinchiusa al Casteller. Nel mirino le ordinanze del presidente Fugatti anche contro l'orso Mj5. Il ministro dell'ambiente Pichetto Fratin apre alla possibilità di trasferire alcuni esemplari all'estero

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TRENTO. Rimane alta la tensione per la decisione del presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, di procedere all'abbattimento degli orsi Jj4 e Mj5.

Oggi una dichiarazione sulle prerogative del governatore trentino sul destino dell'esemplare che ha aggredito e ucciso Andrea Papi è arrivata dal ministro dell'ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, che si è detto anche convinto della necessità di una revisione complessiva del progetto Life Ursus, aprendo alla possibilità di trasferire alcuni esemplari all'estero.

"La soppressione di Jj4 non può essere una vendetta, ucciderla non ridarà la vita al giovane runner, ma va considerato che il ripetersi reiterato delle aggressioni agli umani e agli animali ha reso evidente che la gestione degli orsi in Trentino è diventata problematica.

Da ministro posso solo esercitare una funzione di indirizzo, che non può che basarsi sul parere scientifico dell'Ispra", ha detto, aggiungendo che la decisione finale sull'orsa spetta al presidente della Provincia.

Ma dalla deputata trentina Sara Ferrari (Pd) arrivano critiche: "Alla mia richiesta in Commissione ambiente della Camera sulle indicazioni politiche che il governo intende assumere nel tavolo di confronto che ha costituito con Ispra, Provincia di Trento e Regione, il ministro dell'ambiente, per voce della sottosegretaria Vannia Gava, si è limitato a rispondere che si rimette alle risultanze del tavolo stesso, in base a quanto dice Ispra sulla sorte dell'orsa Jj4.

Nella sua risposta riconosce la piena responsabilità del presidente della Provincia di Trento sul destino dell'orsa che ha ucciso Andrea Papi in virtù della norma provinciale del 2018, con la quale la Provincia assume piena competenza sulla gestione dei grandi carnivori". 

Poi, la parlamentare sottolinea: "Diversamente dalle dichiarazioni di stampa, però, il governo non ha assunto oggi alcun indirizzo e impegno nella collaborazione con il Trentino per affrontare la questione più generale della sostenibilità sociale di un numero così elevato di plantigradi in un territorio piccolo e popolato come il nostro. Lo Stato deve invece fare la sua parte per supportare il nostro territorio nel garantire la disponibilità di Ispra a collaborare per una nuova strategia di gestione complessiva", ha concluso Ferrari.

L'orsa Jj4, che ha tre cuccioli di un anno e mezzo (rimasti in libertà), ora si trova rinchiusa nel centro faunistico provinciale in località Casteller a Trento dalla notte di lunedì scorso, quando è stata catturata in val Meledrio.

Per la soppressione si attende il giudizio del Tar di Trento, che, accogliendo le richieste avanzate da Lav e Lac, ha disposto la sospensione dell'ordinanza firmata da Fugatti in attesa della relazione di Ispra.

La decisione verrà presa il prossimo 11 maggio.

Diverso il caso di Mj5, che ha attaccato e ferito un escursionista di 39 anni in valle di Rabbi, lo scorso 5 marzo. L'orso, un esemplare maschio da tre quintali, di 18 anni, prima d'ora mai segnalato per comportamenti problematici, non è ancora stato catturato, ma gli operatori del corpo forestale del trentino sono sulle sue tracce e l'Ispra ha già espresso parere favorevole alla rimozione.

La Lav ha annunciato oggi, 20 aprile, il ricorso al Tar anche contro l'ordinanza su Mj5, mentre diverse altre organizzazioni animaliste sono tornate a chiedere l'immediata liberazione di Jj4.

La petizione online lanciata dall'Oipa di Trento per il rilascio dell'esemplare ha già superato le 200 mila sottoscrizioni.

L'organizzazione ha anche chiesto il proprio coinvolgimento nel tavolo tecnico fissato che si terrà a Roma nella tarda mattinata di domani, venerdì 21 aprile.

Il centro faunistico al momento rimane sotto sorveglianza da parte delle forze dell'ordine.

La misura è stata presa in seguito all'annuncio di una manifestazione del comitato "StopCasteller", fissata per domenica 23 aprile.

L'iniziativa ha ricevuto numerose adesioni e si temono problemi di ordine pubblico.

Intanto i familiari del runner hanno ribadito la richiesta di giustizia per il figlio. "Troppo comodo cercare di chiudere questa tragedia eliminando un animale. Non ci interessano i trofei della politica: noi pretendiamo che ad Andrea venga restituita dignità e riconosciuta giustizia", ha detto il padre Carlo.

Anche la Lega del Trentino lancia una petizione,a ma per ridurre gli esemplari presenti. Chiede, inoltre, l'ok all'utilizzo dello spray anti-orso.

"Parte oggi la raccolta firme con cui chiediamo la riduzione del numero di orsi in Trentino e un'apertura a livello nazionale sull'utilizzo dello spray anti-orso. Si tratta di un'iniziativa della Lega ma sappiamo raccoglierà anche il favore di altre sensibilità e le richieste di tutti i territori trentini", afferma, in una nota, il commissario Lega del Trentino, Diego Binelli.

"Sarà anche un'occasione per manifestare al presidente Maurizio Fugatti il supporto e la vicinanza in un momento impegnativo da un punto di vista umano, nonché l'apprezzamento per quanto fin qui portato avanti con fermezza e amore verso il Trentino e la sua gente", aggiunge Binelli.

E Fugatti annuncia che la questione dei grandi predatori è entrata anche nel dibattito che si è svolto in Provincia tra i componenti della commissione interregionale del Dreier Landtag (Euregio).

Il presidente trentino ha affermato che, oltre a quello del lupo che si sta già affrontando, il tema dell'orso sul medio-lungo periodo dovrà arrivare anche sul tavolo dell'Euregio.

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