Montagna / Il caso

Grumes, la vitalità del più piccolo centro slow del mondo: ecco perché arriva anche la bandiera verde di Legambiente

Il prestigioso riconoscimento alla società Sviluppo Turistico arriva dopo un ventennio segnato da iniziative per rivitalizzare il grazioso paesino della val di Cembra, che era a rischio spopolamento. Ora è una delle località alpine indicate come "culla di esperienze virtuose capaci di puntare sulla sostenibilità ambientale"

IL PREMIO C'è anche un po' di Trentino fra le bandiere verdi di Legambiente

di Viviana Brugnara

GRUMÉS. Con la motivazione "per l'impegno nel rivitalizzare un piccolo paese di mezza montagna", la società Sviluppo Turistico Grumés ha ricevuto da parte di Legambiente la "bandiera verde", un riconoscimento per la valorizzazione del territorio montano nel rispetto dell'ambiente. Poche parole che portano con sé il risultato di una storia che parte ormai diversi anni fa, una sfida con un unico traguardo che ha da sempre guardato alla sostenibilità e a un turismo responsabile.

«Tutto è nato nel Duemila - racconta Vera Rossi, ex vicesindaca del Comune di Grumés e oggi del Comune di Altavalle, di cui il paese è diventato frazione - quando l'amministrazione comunale si interrogò su cosa fare per far rimanere le persone sul territorio. Grumes ha conosciuto fenomeni migratori diversi, uno a inizio Novecento verso l'estero, e uno negli Anni Sessanta e Settanta quando molte famiglie andarono a vivere in città perchè trovavano lavoro in fabbrica».

Dai primi anni Duemila, grazie alla spinta dell'amministrazione comunale guidata dall'allora sindaco, Simone Santuari, nel piccolo borgo dell'alta valle di Cembra che oggi conta circa 450 abitanti, sono stati portati avanti diversi progetti innovativi. Sono stati recuperati edifici comunali non utilizzati: la caserma dei Carabinieri, oggi ostello della gioventù, una vecchia malga diventata rifugio alpino, il caseificio diventato ristorante e l'oratorio in cui è stato realizzato il Centro Servizi Sociali.

Accanto agli immobili è stato portato avanti anche un riordino fondiario e bonifiche di terre abbandonate.Per diffondere la conoscenza dei prodotti locali, è stato costruito il Green Grill e sono stati creati dei sentieri tematici anche grazie alla Rete delle Riserve Valle di Cembra.

Non è mancato poi un investimento sulla sostenibilità energetica, con il teleriscaldamento che serve gli edifici pubblici e l'installazione di pannelli termici e fotovoltaici anche per privati.Per gestire tutto questo, nel 2007 si è arrivati alla costituzione della società senza scopo di lucro, Sviluppo Turistico Grumés - il cui primo presidente fu Pio Rizzoli - che oggi conta 134 soci tra pubblico e privato: accanto al Comune ci sono infatti famiglie, associazioni e imprese che attraverso un processo partecipativo si sono dati come obiettivo quello di far crescere in modo sostenibile il territorio dal punto di vista sociale ed economico.

Grumés, abbracciando la filosofia della sostenibilità, è diventato così un piccolo gioiellino, guadagnandosi il titolo della più piccola "Cittaslow" del mondo. Lontano dalle vie del fondovalle, la comunità di Grumés ha saputo trasformare i suoi "vincoli" in "risorse", scelta premiata dalle oltre quattromila presenze di turisti che ogni anno lo scelgono come meta.Oggi la STG, guidata dalla stessa Vera Rossi, coordina la gestione delle strutture ricettive e la promozione del territorio e degli eventi: basta dare uno sguardo al portale vivigrumes.it per farsi un'idea della vitalità delle proposte e della rete che è venuta a crearsi in questi anni.

«Oggi - dice Vera Rossi - abbiamo cinque donne dipendenti con contratto part time che seguono l'ostello, il Green Grill e la promozione. Dopo questi due anni gli eventi estivi riprendono grazie alle diverse associazioni e questo credo sia un bel segnale. Prossimamente ci sarà la sesta edizione del festival Contavalle e l'allestimento dei giochi di una volta in piazza. L'ostello ha ripreso ad accogliere i turisti, un turismo principalmente di famiglie e ragazzi che scelgono Grumes come punto per visitare le Dolomiti, ma anche per trascorrere una vacanza in tranquillità».

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