Montagna / Intervento

Il cordino sepolto dalla neve in Val Venegiota, il Soccorso Alpino recupera due turisti laziali

Partiti da passo Valles, passato il rifugio Mulaz, stavano affrontando l’anello verso il Primiero: incrodati nella forcella, avvolti dalla fitta nebbia, sono stati raggiunti e poi recuperati dall’elicottero

FALCADE. Alla fine, sono stati salvati dal Soccorso Alpino. Alle 16.40 circa la Centrale del Suem ha allertato il Soccorso alpino della Val Biois, per una coppia di escursionisti laziali in difficoltà all'altezza di Forcella Venegiota. Partiti questa mattina dal Passo Valles, i due, 26 anni di Manziana (RM) lei e 30 anni, di Albano Laziale (RM), lui, raggiunto il Rifugio Mulaz, avevano proseguito lungo l'itinerario ad anello al confine tra Veneto e Trentino.

Giunti a Forcella Venegiota però, in un punto dove bisogna attraversare tenendosi a un cordino metallico, la neve lo aveva nascosto, i due ragazzi non se la sono sentita di proseguire e hanno chiesto aiuto.

Imbarcato un soccorritore per guidare l'equipaggio, l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore a causa della nebbia è riuscito a sbarcare lui e il tecnico di elisoccorso in un canale, un centinaio di metri più sotto. Raggiunta la coppia risalendo il canale a 2.300 metri di quota, grazie alle precise coordinate, i soccorritori li hanno assicurati e sono scesi con loro per circa 300 metri di dislivello, poiché le nuvole si erano nel frattempo abbassate.

Una volta arrivati in un punto agevole per l'imbarco, soccorritori ed escursionisti sono saliti in hovering. La coppia è stata lasciata in piazzola a Falcade, da dove una squadra l'ha poi riaccompagnata a Passo Valles alla macchina.

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