Povo / Il caso

Chi vuole gestire la "Fontana dei Gai" in Marzola? Cercansi associazioni, no ai privati, escluse le attività commerciali: rischio abbandono

Il bivacco/rifugio sotto il Chegul è in cerca di un rilancio, ma a Povo molti temono che faccia la fine del Campel e del Rifugio Calisio: il canone di affitto spaventa, difficile rientrare delle spese

di Paolo Giacomoni

POVO. Riservato al mondo associazionistico (no privati), scadrà il prossimo 22 febbraio il bando per la concessione in uso della Fontana dei Gai, la struttura costruita negli anni '50 a servizio di un vivaio ormai scomparso completamente ristrutturata nel 2012, situata a 1.112 metri di altezza immersa del verde, sulla strada forestale che a Povo da località Castelet porta in Chegul e in Marzola.

Per il rifugio/bivacco di proprietà del comune di Trento (gestito dall'Azienda Forestale di Trento e Sopramonte), si apre finalmente uno spiraglio per il suo utilizzo dopo la rinuncia (nel 2017) di una associazione cacciatori locale, la successiva "gestione diretta" da parte dell'Azienda Forestale, la chiusura obbligata "causa Covid" e quindi di fatto inutilizzata da cinque anni.

Una situazione, poi moderata dalla pandemia, che aveva suscitato non poche perplessità nella comunità di Povo con prese di posizione da parte del consiglio circoscrizionale che aveva chiesto con forza di rivedere il controllo diretto dell'Azienda Forestale e di considerare l'opportunità: «... di tornare ad affidarne la gestione a chi, gruppo o Associazione, voglia prendersene carico...»

Uno dei problemi per il mancato impegno da parte dell'associazionismo locale, secondo la circoscrizione era il canone di affitto annuale (circa 2.500 euro): «... la cui eccessiva consistenza è di ostacolo a chiunque sia disponibile, con azioni di volontariato, ad assumere la gestione del manufatto ...»

Con l'apertura del bando è stata accolta una delle richieste poste dalla circoscrizione affinché la Fontana dei Gai non facesse la fine del Rifugio Calisio (o del Campel), anche se il canone d'affitto posto come base di gara - 1.800 euro - appare tutt'altro che simbolico e potrebbe limitare di molto l'interesse del volontariato locale stremato da due anni di inattività.

La struttura è composta da 4 locali, un deposito e un bagno è provvista di energia elettrica (pannello solare), gas (bombole) e acqua non potabile, sarà consentito il pernottamento mentre sono escluse le attività commerciali.

Inoltre la Fontana dei Gai, fino ad un massimo di 5 giornate dovrà essere concessa a titolo gratuito per eventuali attività organizzate direttamente dal Consiglio Circoscrizionale di Povo.

La durata della concessione sarà di sei anni dalla data di sottoscrizione del contratto e nel bando è stato previsto, come da regolamento, un punteggio favorevole per le associazioni che operano sul territorio di Povo. Altre informazioni sono reperibili sul sito: aziendaforestale.tn.it.

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