Domato il rogo del monte Cornetto sopra Cavedine, ma come si è sviluppato? La Forestale indaga su fuochi accesi
Sono servite due giornate di lavoro dei pompieri della valle dei Laghi per spegnere definitivamente i focolai, su un fronte di circa 160 metri in zona impervia. Ma resta il mistero sulle cause
CAVEDINE. Per i Vigili Del Fuoco Cavedine il fine settimana è stato molto intenso a causa di un vasto incendio che ha interessato i boschi del monte Cornetto, alle pendici del monte Bondone.
La chiamata selettiva è arrivata alle 17 del 1° gennaio ed ha visto l’intervento tempestivo dei volontari di Cavedine e di Lasino, supportati in un secondo momento anche da quelli di Vezzano, di Calavino con la fotoelettrica e di Padergnone, oltre che dall’elicottero del Nucleo Vigili del Fuoco di Trento.
Le fiamme, che presentavano un fronte di circa 100 metri, sono state domate nella notte tra sabato e domenica, ma il lavoro dei volontari di Cavedine è proseguito anche nella giornata di ieri con un importante lavoro di controllo e di prevenzione volto a scongiurare la presenza di focolai.
Domate le fiamme – che avevano fatto temere un rogo più vasto come quello che negli anni Ottanta devastò la zona delle Tre Cime del Bondone per una settimana – resta il mistero: come è partito un incendio in una zona così remota, lontana da ogni insediamento, in inverno?
«Molta gente ce lo chiede – spiega il comandante dei pompieri di Cavedine, Mattia Comai – ma dai nostri rilievi non abbiamo trovato inneschi, quindi ci sembra di poter escludere l’ipotesi del dolo. Ora l’inchiesta è in capo dalla stazione Forestale di Vezzano, che ha compiuto due nuovi sopralluoghi a monte, per verificare le tracce di altri fuochi».
Sono due le ipotesi su cui la Forestale sta lavorando: la prima, indaga la possibilità che il rogo sia partito da un fuoco acceso più in alto, alla sella di Vaion, con scintille finite a valle. Ma non si sarebbero trovati per il momento segni di fuochi recenti accesi alla sella.
La seconda ipotesi, è che nella zona dell’incendio vi fossero in giornata dei cacciatori, e che abbiano acceso un fuoco per riscaldarsi durante una perlustrazione della fauna del costone del Cornetto verso Cavedine. Ma si tratta solo di ipotesi ancora da confermare.
Foto Tiziano Bolognani