Montagna / L’opera

Lavarone: troppo successo (e troppe auto) per il dragone di Vaia, ora arrivano quattro percorsi a piedi per andare a vederlo

Nasce la «dragovia», anche perché la piccola frazione di Magré è intasata di autovetture, anche se la strada di accesso sarebbe solo per i residenti e non ci sono parcheggi

LAVARONE. Da quando c’è la grande scultura del dragone di vaia, nella piccola frazione di Magré di Lavarone la circolazione era diventata un inferno. La stradina che dalla provinciale porta al drago – che è riservata ai residenti – si riempiva ogni giorno di auto che salivano e parcheggiavano per poter vedere da vicino la scultura.

Il prezzo del successo. Ma ora Lavarone Green Land, che ha pensato e realizzato l’opera affidandosi allo scultore veneto Marco Martalar, ha pronta una soluzione green e appetibile a tutti: quattro facili sentieri, da fare anche in inverno, che portano al dragone, con i nuovi cartelli che conducono alla «dragovia».

Sono stati tracciati 4 percorsi per raggiungere il Drago Vaia:

- da Passo Cost

- da Bertoldi

- da Gionghi

- dalla Tana Incantata

Scrive Lavarone Green: «Ricordiamo che la strada per Magrè è aperta solo per gli autorizzati, e non ci sono parcheggi disponibili quindi scegliete uno dei percorsi segnati con possibilità di parcheggio. Consigliamo scarponi da neve. E rispetto per la proprietà privata».

Raffica di multe

Sono molti i commenti su Facebook: da quelli degli abitanti spesso "sequestrati in casa" dalle auto abbandonate sulla stradina anche in doppia fila, a quelle dei turisti multati, come ad esempio questo post Facebook di un visitatore veneto. Che non l'ha presa bene.

La scultura del dragone è qualcosa di straordinario: sette metri di lunghezza, sei metri di altezza, posta sul colle della frazione Magrè e raggiungibile da da varie parti, domina l'intero altopiano. Ed è realizzata con legname di scarto delle foreste abbattute da Vaia.

Foito Stefano Cogoli / FB

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