Cane morso sulla lingua da una vipera: salvato con l’elicottero e dai vigili del fuoco di Campiglio, ma l’assicurazione non paga le spese
Aveva commosso tutti la storia di Neve, un Alaskan Malamut, che in settembre aveva rischiato di morire sul sentiero. La sua padrona Alice ci racconta com’è andata a finire e ringrazia i soccorritori
TRENTO. Un trekking estivo con il cane, e un incidente: l’animale viene morso alla lingua da una vipera.
Aveva commosso tutti il salvataggio di Neve, il cane che rischiava di morire e che è stata prelevata dall’elicottero dei Vigili del Fuoco di Trento. Alla fine si è salvato, ma il finale non è dolce: l’assicurazione non vuole pagare le spese del soccorso aereo.
Ce lo racconta Alice Terzi, ripercorrendo le tappe della vicenda. «In settembre io, Alex, con i cani Dafne (meticcia di 6 anni 30 kg) e Neve (Alaskan Malamute di 16 mesi e 40 kg) stavamo facendo un giro ad anello con partenza dalla funivia di Marilleva e passaggio da lago Alto, Tre laghi, lago Scuro e lago delle Malghette dove era prevista la sosta per il pranzo.
Nel tratto tra l’ultimo dei tre laghi e il lago Scuro, Neve è stato morso sulla lingua da una vipera che si trovava subito a lato del sentiero e che l’aveva attratto con il suo movimento.
Il cane inizialmente non si è lamentato e noi avendo visto un rettile nero abbiamo pensato più a una biscia (tipica delle rive del nostro lago d’Iseo) se non che, durante la discesa verso il lago Scuro, ha iniziato a guaire e a faticare nel respirare.
Giunti alla fine della discesa (10 minuti dal morso), dopo aver trovato con molta difficoltà campo per il telefono, ho cercato di contattare Dolomiti Emergency con cui io e i cani siamo assicurati ma non avevo un numero di riferimento di emergenza bensì solo il numero degli uffici a cui non rispose nessuno. Inoltre, la mancanza di rete cellulare rendeva impossibile la chiamata al 112 che sono riuscita a fare dopo almeno mezz’ora dal morso.
Fortunatamente i vigli del fuoco di Trento sono intervenuti con l’elisoccorso e i volontari di Madonna di Campiglio con il furgone per portare me e Neve dal veterinario più vicino che si trovava a Pinzolo (dal morso erano passate nel frattempo almeno due ore).
Il dr. Fabio Pederzolli Giovanazzi ha prestato le cure del caso a Neve per due giorni di seguito e poi abbiamo deciso di rientrare a casa e proseguire con il nostro veterinario di riferimento.
Pongo l’attenzione sul fatto che Neve si è salvato perché le cure sono state fornite in tempo per un cane di 40 kg di giovane età ed allenato (fosse stato più vecchio o meno in forma non sarebbe qui con noi).
Al rientro ho contattato Dolomiti Emergency per chiedere almeno un parziale rimborso sulle spese veterinarie sostenute e avviato la pratica con Unipol Sai di Padova.
E qui partono i problemi…
Neve non è intestato a me bensì ad Alex e a ciò si aggrappa inizialmente Dolomiti Emergency per rifiutare l’apertura sinistro. Dopo aver inviato tutti i documenti e aver fatto presente che nel contratto dell’assicurazione si precisa solo che il cane deve accompagnare l’assicurato durante l’evento e non essere di sua proprietà ed inoltre noi siamo regolarmente conviventi e residenti nella medesima abitazione.
Da qui non ho più ricevuto notizie da loro e trascorsi 15 giorni da tali diatribe decido di scrivere al liquidatore incaricato da Unipol il quale mi risponde che senza spese per l’elisoccorso non rimborsano le spese veterinarie nonostante io abbia prodotto il verbale di intervento dei Vigili del Fuoco ma non la fattura dell’elicottero che non ho pagato perché era un vero incidente in montagna avvenuto su un regolare sentiero ma senza possibilità di raggiungere il luogo con altri mezzi!
Ora, tutto questo sfogo non è per risolvere la situazione o cercare conforto bensì solo per condividere con voi questa fatica e il trattamento ricevuto.
Un grazie infinito ai Vigili del Fuoco di Trento e ai Vigili del Fuoco Volontari di Madonna di Campiglio, non credo, invece, che rinnoverò la mia adesione a Dolomiti Emergency…» scrive Alice Terzi.