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I migliori formaggi della Valsugana sono fantastici: ecco le malghe e i casari premiati - VIDEO INTERVISTE

A Castel Ivano la Rassegna annuale con la Fondazione de Bellat: tanti in gara, alla fine quattro riconoscimenti al meglio del meglio, ecco quali sono

di Gigi Zoppello

CASTEL IVANO. Dopo due anni di sospensione per il Covid, domanica 7 novembre è andata in scena a Castel Ivano la sedicesima Rassegna concorso dei formaggi della Valsugana. 

Una bella giornata di festa, baciata da sole. Un’occasione per il mondo della zootecnia di ritrovarsi, ma anche di confrontarsi sui prodotti. Con i riconoscimenti ai migliori, da Oscar. Anzi, come negli Oscar, tre premi per altrettante categorie.

In gara c’erano oltre venti malghe della Valsugana (sia della Bassa Valsugana e Tesino, sia dell'Alta Valsugana e Bersntol).

LE CLASSIFICHE

Nostrano di malga fresco Sinistra Brenta (Lagorai, Tesino)

  1. malga Cagnon di Sotto, casaro Renzo Stroppa
  2. malga Valsoler di Sotto, Federico Lorenzin
  3. Cenon di Sopra, Marco Pompermaier e a pari merito malga Trenca, Roberto Paoli

Nostano di malga fresco Destra Brenta (altopiano di Vezzena)

  1.  malga Palù, casaro Paolo Lorenzini
  2. malga Zochi, Claudio Maraschin
  3. malga Marcai, Singh Jogray Maan

Stagionato “Trentino di malga”

  1. malga Valfontane, casaro Sara Grassi
  2. malga Zochi, Francesco Luzi
  3. malga Palù, Paolo Lorenzini 

La manifestazione "Rassegna-concorso dei formaggi di malga della Valsugana" , realizzata con l'apporto tecnico della Fondazione Edmund Mach e il supporto della Camera di Commercio di Trento, è un'occasione di presentazione e conoscenza al vasto pubblico delle attività delle malghe e dei loro prodotti tipici. L'attività inizia già durante l'estate con la raccolta delle adesioni fra i produttori, la visita nelle malghe, la marchiatura delle forme in malga e la definizione delle categorie concorsuali, oltre alla consueta attività di supporto tecnico prestata dalla Fondazione Edmund Mach.

Come noto, in Valsugana vi è una concentrazione notevole di malghe da formaggio, i cui gestori perpetuano una professione ed una tradizione che richiedono adeguata valorizzazione e sostegno. «Agricoltura, ambiente, economia e turismo, unite - afferma il presidente della Fondazione, Bruno Donati - sono le sinergie che possono e devono trasformare il territorio in una comunità viva, prosperosa e moderna, capace di ricordare il suo passato e la sua storia per vivere e migliorare il proprio futuro. La Fondazione vuole anche quest'anno fare propri questi principi e le fatiche che caratterizzano i nostri agricoltori, sostenendo in primis la zootecnia e le malghe, allo scopo di valorizzare e rivivere il nostro territorio e riconoscendo anche ai giovani studenti in agricoltura che il loro sforzo, studio e pensiero, potranno essere determinanti per la crescita della società e dell'economia di domani».

La parte più «gustosa» ed attesa è però la gara. Un'apposita giuria, formata da esperti del settore e coordinata da Silvia Schiavon del Centro Trasferimento Tecnologico della Fondazione Edmund Mach, ha emesso la propria valutazione, individuando i migliori formaggi di annata e di quelli stagionati "Trentino di Malga" dell'annata 2020, delle malghe del Lagorai e dell'area Vezzena-Marcesina.

La giornata è iniziata con seminario su un tema attinente alla rassegna, che avrà luogo alle ore 10, dal titolo "La filiera di malga in Trentino: tra ricerca, consulenza e valorizzazione del prodotto", moderato dal dottor Francesco Gubert, agronomo ed esperto di formaggi di malga; poi la premiazion dei migliori formaggi di malga della Valsugana per la categoria "fresco" e "stagionato Trentino di Malga 2020".

Ad allietare il pubblico, oltre alle degustazioni, un interessante stand del Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina di San Michele all’Adige, con la presenza di una esposizione di campanacci antichi dalla collezione del Museo, e i preziosi racconti e spiegazioni della dottoressa Antonella Mott.

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