Montagna / Il caso

Coronelle, polemiche sul nuovo rifugio, ed esposto di Mountain Wilderness sul “bunker" della telecabina

Infuria la discussione sul Catinaccio: dopo Cai e Alpenverein all’attacco del progetto per una «torre di vetro», ora la denuncia per il cemento armato degli impianti

BOLZANO. Diventa un caso la ristrutturazione del rifugio Coronelle sul Catinaccio, con un investimento di 20 milioni da parte della Provincia di Bolzano e un cantiere già definito «ecomostro» da molti per la nuova stazione d’arrivo della telecabina.

Ora scatta l’esposto in Procura sui lavori per la costruzione della stazione di monte della cabinovia presso il Rifugio Coronelle. La denuncia arriva da Mountain Wilderness, che ha realizzato anche un reportage fotografico inviato in Procura assieme all’esposto.

«Sabato 2 ottobre, durante un’escursione presso il Rifugio Coronelle nel gruppo del Catinaccio», scrive Mountain Wilderness in una nota, «alcuni soci di Mountain Wilderness, hanno rilevato che il cantiere per la costruzione della stazione di monte della cabinovia presso il Rifugio Coronelle – Kölner hütte era sprovvisto di recinzione e di cartello di cantiere. Inoltre, gli escursionisti avevano accesso all’area di cantiere in assenza di qualsiasi avvertimento dei pericoli presenti».

Una volta ritornati dall’escursione, i vertici di Mountain Wilderness si sono mossi. «Considerati i fatti di cui sopra, si è ritenuto opportuno fare un esposto alla Procura della Repubblica di Bolzano e una segnalazione all’Ispettorato del Lavoro di Bolzano, affinché venissero verificate eventuali violazioni di legge per quanto attiene la sicurezza nei cantieri».

«L’articolo 109 del Decreto Legislativo 81/2008», prosegue Mountain Wilderness, prevede che “il cantiere, in relazione al tipo di lavori effettuati, deve essere dotato di recinzione avente caratteristiche idonee ad impedire l’accesso agli estranei alle lavorazioni”, e l’articolo 96 comma 1-b, individua quali soggetti responsabili il datore di lavoro, i dirigenti e i preposti, che sono tenuti a predisporre “l’accesso e la recinzione del cantiere con modalità chiaramente visibili e individuabili”».

Da qui la decisione di presentare l’esposto. Ma certo non è  la sicurezza sul lavoro l’unico problema evidenziato: da mesi sono in azione ruspe, martelli pneumatici e betoniere con largo uso di cemento armato. 

C’è poi la polemica sollevata dal Cai sul rifugio: dopo un primo progetto bocciato e ritirato, anche il nuovo progetto prevede una torre avveniristica in vetro. Una struttura con 26 lussuose camere, 97 posti letto e un ristorante panoramico da 360 posti.
Un edificio che avrà un impatto non indifferente - dicono Cai, Alpenverein e ambientalisti, dal punto di vista paesaggistico - sulla zona.
Come ha detto a luglio il presidente del Cai Alto Adige, Carlo Alberto Zanella, nel caso del Coronelle «il progetto nulla ha a che fare con un rifugio, nel senso tradizionale del termine». Piuttosto si vuole fare un vero hotel in quota. 

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